gariz ha scritto:
Questo è un pregio ma, dal momento che rifuggi i calciatori dalle spiccate qualità tecniche, è un grossissimo difetto. Sono strad'accordo con Marco quando dice che l'obiettivo non deve essere quello di trascinarsi dietro e valorizzare i soldatini. La differenza la si fa portando un progetto di campione ad essere un prodotto finito. Ma quei giocatori, che ti porterebbero poi a marcare la differenza quando conta, li devi fortemente volere. Questa sfida Conte non l'ha ancora accettata, l'ultima da vincere per essere consacrato come uno dei migliori tecnici europei.
Torniamo ad un discorso che è già stato fatto su questo topic: cosa è un campione?
Un campione è quel calciatore che esce dal contesto tattico perchè ha talmente tanta classe che a prescindere ti fa vincere tutto?
Oppure un campione è quel calciatore di grandissimo talento che comunque si sacrifica a 1000 per la squadra, è un esempio per tutti, questo e quello?
Esistono 2 correnti di pensiero su questo tema e Conte è (come il sottoscritto) della seconda fazione.
Alcuni tifosi interisti questa cosa non vogliono capirla e sinceramente trovo molto buffo questo aspetto.
Perchè? Ma perchè ogni anno ribadiscono almeno 10 volte che "però loro hanno vinto il triplette". Già, quel triplette nel 2010... Con Mourinho... Con Eto'o che giocava terzino...
Già, l'ho detto: con Eto'o che giocava terzino.
Chi se non il tifoso interista, che rivendica al infinito quella annata, dovrebbe capire meglio cosa significa l'avere dei campioni al servizio della squadra e non che si scolleghino dal contesto tattico della stessa?!?!
E poi sfatiamo questa leggenda metropolitana: Conte i campioni li vuole eccome. Ma ci sono campioni con alcune caratteristiche ed altri con altri caratteristiche, e lui ha il suo credo e le sue preferenze. Tutto qua.
gariz ha scritto:Sull'europa league mi spiace ma non sono d'accordo, ne che sia un miracolo ne che sia un miraggio. È un limite mentale e una visione del tutto italiana, quella di vedere insidie sempre e comunque al posto di crearsi una consapevolezza. Questa rosa deve competere per vincerla perché con lo United è la più attrezzata per poterlo fare.
Non ci sono altri obiettivi di mezzo, cosa che per le italiane da sempre è stato un ostacolo. Va semplicemente cerchiata in rosso perché diventa il grande obiettivo della stagione. A maggior ragione se arriva dopo una qualificazione tranquilla in Champions. Se andrà male sarà assolutamente una battuta a vuoto non di poco conto.
Negli ultimi anni, facendo semplicemente valere la regola del più forte, l'ha vinta il Chelsea balbettante di Sarri o lo United al limite del guardabile di Mourinho.
Mi spiego meglio allora:
tutti fanno presto a dire: siamo la squadra più forte, questa coppa dobbiamo vincerla.
Il fatto è che restano se non erro 16 squadre in lizza e solo 1 di queste alzerà la Coppa, tutte le altre falliranno questo percorso.
1su16 e si dà per scontato debba essere la propria squadra.
Va bene, l'Inter ha una buona rosa e potrà provarci. Darlo per scontato fà però sorridere quando una italiana non è nemmeno mai arrivata ad una semifinale di questa competizione da quando la stessa si chiama "Europa League".
Anzi, mi correggo, una squadra italiana in verità ci era arrivata in semifinale: era una Juve di Conte.
A questo aggiungo: quest'anno in Europa Leage non ci saranno sfide di andata e ritorno, si gioca tutto in partita secca.
Questo fatto complica ancora di più la competizione perchè favorisce le meno quotate e non puoi permetterti di sbagliare mezza partita.
Farcela non sarà complicato, ma complicatissimo e mi fa sempre estremamente sorridere chi dà per facile un trofeo in tasca quando si trova ancora ad anni luce dal alzare quello stesso trofeo.
O, peggio ancora, si guardano alle recenti vincenti del torneo e si riesce ad etichettarle in modo ingeneroso come "il Chelsea balbettante di Sarri o lo United al limite del guardabile di Mourinho" (cit.)