3-4-2-1
TĂTĂRUŞANU
BENALOUANE_RODRÍGUEZ_,_-ASTORI---,,.
_____
_--_BERNARDESCHI--,_VECINO_,-,._B. VALERO__-_M. ALONSO__,,__
________
_______,______ILIČIĆ______,_______TELLO_____________
KALINIĆ
Sepe
Lezzerini
Roncaglia
Tomović
Pasqual
Badelj
Tino Costa
Błaszczykowski
Kone
Fernández
Zárate
Babacar
Benalouane 45% – Roncaglia 35% – Tomović 20%
Vecino 45% – Badelj 40% – Tino Costa 15% (Borja Valero l'altro mediano)
Bernardeschi 40% – Tello 35% – Błaszczykowski 25% (per un posto da esterno destro, con altri due sulla trequarti)
Iličić 60% – Tello 50% – Borja Valero (con due tra Vecino, Badelj e Tino Costa in mediana) 40% – Bernardeschi (Tello o Błaszczykowski esterno destro) 20% – Zárate 20% – Fernández 10% (per due posti sulla trequarti)
Kalinić 50% – Babacar 30% – Zárate 20%
Spiegazione dei ballottaggi nelle annotazioni tattiche
Spoiler:
TINO COSTA - Spartak Mosca (RUS), centrocampista, prestito oneroso 0.5 mln
ZÁRATE - West Ham United (ENG), attaccante, 2.1 mln
TELLO - Barcellona (ESP), centrocampista, prestito
GIGLI - Lecce, difensore, fine prestito
KONE - Udinese, centrocampista, prestito
BENALOUANE - Leicester City (ENG), difensore, prestito oneroso 0.3 mln
PÉREZ - Chivas USA (USA), attaccante, svincolato
BAGADUR - Salernitana, difensore, prestito
BAKIĆ - Belenenses (POR), centrocampista, prestito
REBIĆ - Hellas Verona, attaccante, prestito
BÁEZ - Livorno, attaccante, prestito
ROSSI - Levante (ESP), attaccante, prestito
SCHETINO - Livorno, centrocampista, prestito
MARIO SUÁREZ - Watford (ENG), centrocampista, 5.5 mln
GILBERTO - Hellas Verona, difensore, prestito
VERDÚ - Levante (ESP), centrocampista, svincolato
YAKOVENKO - Dinamo Kiev (UKR), attaccante, svincolato
24 LEZZERINI Luca 1995 Piede dx
Il giovane e talentuoso portiere, che qualche anno fa Sir Alex Ferguson avrebbe voluto "rubare" per il suo United, meriterebbe finalmente lo spazio per crescere da qualche parte. Anche per una questione di italiani nella lista FIGC, tuttavia, resterà sino a fine stagione come terzo.
33 SEPE Luigi 1991 Piede sx
Reduce da due ottime stagioni nell'Empoli di Sarri, in estate il portiere napoletano ha lasciato il maestro e la squadra del cuore per tornare a Firenze, stavolta in maglia viola, a giocarsi il posto da titolare in campionato con Tătărușanu. Alla fine ha avuto la meglio il rumeno e lui si è consolato con la titolarità nelle coppe. Dove per adesso ha fatto il suo, ma non molto di più, senza evidenziare particolari pregi rispetto al collega.
12 TĂTĂRUŞANU Anton Ciprian 1986 Piede dx
Promosso titolare in campionato, il rumeno ha vissuto una prima parte di stagione a corrente alternata: benissimo fino più o meno a novembre, quando, grazie anche ad alcune sue prodezze, risultava essere uno dei portieri meno battuti del campionato e - con la propria nazionale - il meno battuto in assoluto delle qualificazioni ad Euro 2016; poi, nell'ultimo mese e mezzo-due, una serie di passaggi a vuoto che ha evidenziato di nuovo alcuni limiti tecnici, specie sulle uscite e nel gioco di piede. Adesso però va meglio, e con la sua reattività è tornato determinante in positivo.
13 ASTORI Davide 1987 Piede sx Ruolo difensore centrale
La "cura Sousa" ha sortito ottimi effetti sul centrale bergamasco, che dopo le difficoltà dell'annata romanista arrivava tra mille dubbi per sostituire un pilastro della difesa gigliata come Savić. E invece, mentre a Madrid il montenegrino ha dimostrato di non essere il fuoriclasse che molti pensavano fosse ed è finito in panchina, in riva all'Arno l'ex cagliaritano si è rivelato tutt'altro che un giocatore mediocre: personalità ed eleganza, ha costituito con Gonzalo una coppia se possibile ancora migliore della precedente, riconquistando pure l'azzurro. Unico difetto, specie in ottica fantacalcistica: finora troppo poco pericoloso su palla inattiva.
25 BENALOUANE Yohan 1987 Piede dx Ruolo difensore centrale
Alla fine di una serie interminabile quanto incredibile di tragicomiche figure di m***a rimediate sul mercato, la dirigenza della Fiorentina ha deciso di rinforzare la fragile e sguarnita difesa di Sousa riportando in Italia questo giocatore che nel lanciatissimo Leicester di Ranieri non veniva molto considerato dall'ex tecnico viola, ma che per qualità atletiche e tecniche, e soprattutto per duttilità tattica, può comunque dare una mano all'allenatore portoghese. Non è il difensore da salto di qualità che serviva, ma è comunque migliore di Roncaglia e Tomović. Per dire se sia anche più affidabile occorrerà valutarne l'atteggiamento caratteriale e disciplinare, finora unico vero limite del nazionale tunisino di origini francesi.
28 MARCOS ALONSO Mendoza 1990 Piede sx Ruolo terzino sinistro
La rivelazione della prima metà di campionato, senza ombra di dubbio. Per la verità il canterano madridista aveva già effettuato il sorpasso ai danni di Pasqual nella scorsa stagione, con Montella ancora in panchina; ma nessuno si sarebbe mai aspettato il rendimento talvolta straripante di questi ultimi sei mesi, iniziati con un eurogol su punizione contro il Milan, all'esordio, per poi proseguire con un'altra rete al Torino e una ulteriore serie di prestazioni notevolissime. Qualche problema fisico di troppo ne ha un po' minata la continuità di rendimento, ma è ormai indubbio che, per maggiore spessore atletico e tattico - soprattutto in fase difensiva - rispetto a Pasqual, lo spagnolo sia il titolare del ruolo.
23 PASQUAL Manuel 1982 Piede sx Ruolo terzino sinistro
Vedi sopra: magari il suo sempre educatissimo mancino potrà farsi preferire a quello di Alonso, ma quest'ultimo è molto più giovane, atletico e tatticamente applicato rispetto a lui, specie in difesa. La panchina ormai fissa cui è stato destinato da Sousa - che gli ha pure tolto la fascia da capitano, generando non poche polemiche - è in realtà solo l'esito di una parabola discendente la quale, ormai, dura da oltre due anni. Ulteriore considerazione che può avere un peso nelle gerarchie: Alonso ha rinnovato e rappresenta un patrimonio della società anche in ottica mercato; lui, invece, a giugno probabilmente si svincolerà.
2 RODRÍGUEZ Prado Gonzalo Javier 1984 Piede dx Ruolo difensore centrale
Reduce da una stagione straordinaria soprattutto dal punto di vista realizzativo, il Mariscal aveva iniziato molto bene anche questa, ma senza mai trovare la porta. Ultimamente, però, sono arrivati pure i gol, a sancire ancora una volta l'eccezionale qualità del centrale argentino. Vero e proprio pilastro imprescindibile del reparto arretrato, ma guida per tutta una squadra della quale, non a caso, da quest'anno è divenuto anche il capitano in pianta stabile. Talvolta i pagellari non lo premiano a sufficienza, ma un difensore che, nel momento in cui viene aggiornata questa scheda, ha segnato ventitré gol su centocinquantacinque presenze in maglia viola, meriterebbe solo per questo di essere considerato un "top" del ruolo.
32 RONCAGLIA Facundo Sebastián 1987 Piede dx Ruolo difensore centrale
Letto il commento su Gonzalo? Ecco, allora prendetelo e ribaltatelo: otterrete il nostro giudizio sul Torito. Tra entrate rudi e fuori tempo con annesso cartellino, marcature saltate ed errati posizionamenti, l'argentino è un'autentica tassa. Sousa ci ha provato, ma ad un certo punto ha alzato bandiera bianca pure lui. Il "bello" è che gli ultimi due c.t. albicelestes lo convocano sempre, ignorando - quasi - altrettanto regolarmente Gonzalo: poi uno si chiede come mai l'Argentina, nonostante tutti i fuoriclasse schierati da centrocampo in su, non vinca più una mazza da anni...
4 TOMOVIĆ Nenad 1987 Piede dx Ruolo terzino destro
Il nazionale serbo è senz'altro più disciplinato di Roncaglia, ma questo non è finora bastato a garantire un rendimento migliore. Inizialmente lui stesso dava la colpa al ruolo di fluidificante, a suo giudizio inadeguato, che gli veniva fatto ricoprire da Montella, ma quest'anno Sousa lo ha schierato nella "sua" (?) posizione e nonostante ciò i grossolani erroracci in fase difensiva, coi quali ha fatto perdere punti preziosi, hanno continuato a susseguirsi. Apprezzato - con tanto di rinnovo - per la professionalità e la duttilità, è però un tappabuchi e nulla più, altro che "ruolo inadatto"...
5 BADELJ Milan 1989 Piede dx Ruolo mediano
Inizialmente partito come riserva di Mario Suárez, non ci ha messo molto a scavalcare nelle gerarchie il di per sé fallimentare spagnolo, garantendo alla manovra un'intensità e una qualità che l'ex Atlético non avrebbe mai potuto fornire. Divenuto pilastro anche della propria nazionale, alla fine del girone d'andata il croato è stato fermato, in quella che probabilmente era - e può ancora essere - la sua migliore stagione, da un brutto infortunio muscolare. Per fortuna, la lesione sembra meno grave di quello che si ipotizzava ed è già tornato in gruppo, ma per rivederlo al cento per cento occorrerà un altro po' di tempo.
16 BŁASZCZYKOWSKI Jakub 1985 Piede dx Ruolo esterno destro
La stagione di Kuba era iniziata nel migliore dei modi: arrivato nell'ultimo giorno del mercato estivo, il polacco si era subito inserito e dimostrato uno degli elementi tatticamente più preziosi della squadra scintillante dei primi mesi; poi il normale scadimento atletico, finché a novembre lui e lo staff medico hanno avuto la brillante idea di giocare ugualmente due insulse amichevoli in nazionale, nonostante qualche problema muscolare già noto da giorni: tac, infortunio di oltre due mesi, al ritorno dal quale l'ex Dortmund aveva perso il posto in favore di Bernardeschi. Ritrovando un minimo di condizione potrebbe ancora essere molto utile, ma per farlo dovrebbe giocare con continuità. E con l'arrivo di Tello, non è facile.
20 BORJA VALERO Iglesias 1985 Piede dx Ruolo mezzala
Un altro dei giocatori rivitalizzati da Paulo Sousa, dopo una stagione non "da Borja", è proprio lo spagnolo, tornato ad essere il consueto todocampista che contrasta e cuce il gioco, corre e rifinisce, praticamente senza sosta. La posizione più avanzata che Sousa gli ha fatto ricoprire per tutto il girone d'andata non ha sortito particolari miglioramenti dal punto di vista di quello che resta il suo unico difetto - la scarsa confidenza con il gol -, ma di certo il giocare davanti alla difesa, come sembra possibile che ciò debba avvenire in questo girone di ritorno, rischia di diminuire ulteriormente la sua possibilità di bonus. Quanto a continuità di rendimento, comunque, resta una sicurezza assoluta.
98 DIAKHATÉ Abdou Lahat 1998 Piede dx Ruolo mezzala
Il ragazzino/-one senegalese scoperto per caso mentre giocava con gli amici nel parco di piazza Indipendenza è forse il più importante di tutti i talenti del ricco settore giovanile viola. Lui lo sa, e da quando sono partiti i paragoni con Pogba si è lasciato andare a qualche personalismo di troppo... In Primavera resta dominante per fisico abbinato a tecnica, tra i "grandi" verrebbe sbranato. Tempo e stima comunque non mancano.
14 FERNÁNDEZ Fernández Matías Ariel 1986 Piede dx Ruolo trequartista
Caso molto particolare, quello di Matigol. Un'ottima stagione in maglia viola, culminata nella coppa America vinta in casa con la propria nazionale, avevano indotto a pensare che il centrocampista offensivo cileno potesse essere elemento importante anche per il nuovo allenatore. Che, tra parentesi, lo ha sempre fatto giocare in posizione più avanzata, e con minori consegne tattiche, rispetto al precedente. Al contrario, Mati ha trovato poco spazio e quando ha giocato è quasi sempre risultato estremamente insufficiente. Richiesto proprio dalla Samp di Montella, è invece rimasto in viola. Dove però rischia sempre più di essere soltanto una comparsa.
26 KONE Panagiōtīs Geōrgios 1987 Piede dx Ruolo trequartista
Innesto a sorpresa delle ultime ore di mercato, il nazionale ellenico arriva per sostituire la meteora Verdú nell'organico dei trequartisti/centrocampisti. Vista la buona carriera finora condotta nel nostro campionato, verrebbe da pensare che il greco di origini albanesi, giocatore più forte fisicamente e migliore negli inserimenti offensivi, possa facilmente risultare più utile del catalano; ma l'infortunio muscolare rimediato in nazionale a ottobre, e che di fatto lo ha costretto a giocare meno di un'ora negli ultimi quattro-cinque mesi a Udine, mette tutto in dubbio. Anche perché, essendo una riserva, difficilmente il coltellino dei Balcani avrà tutto lo spazio necessario per tornare presto in perfetta forma.
27 TELLO Herrera Cristian 1991 Piede dx/sx Ruolo ala
L'unico, vero "colpo" di un mercato difficile da spiegare e angoscioso da seguire è stato proprio il catalano, uno dei migliori talenti usciti dalla Masia del Barça negli ultimi anni. Ala classica, veloce, abile nel dribbling e capace di giocare su entrambe le fasce, seppure non da titolare ha spesso trovato spazio nel Barcellona extraterrestre di Guardiola, per poi passare al Porto durante la scorsa stagione. Primo anno eccellente, con otto reti e undici assist in trentasette presenze complessive, quest'anno era invece finito in panchina dopo che i Dragoni avevano capito che i blaugrana non avrebbero loro prolungato il prestito biennale del giocatore spagnolo. Che ora cercherà la definitiva affermazione in maglia viola. Dove Sousa lo ha esplicitamente voluto: non potendo giocare in Europa League, poiché la società da cui proviene vi parteciperà a propria volta, è presumibile che abbia molto spazio in campionato.
6 TINO COSTA Alberto Facundo 1985 Piede sx Ruolo regista
Se due anni e mezzo fa la Fiorentina, o qualsiasi altro club, avesse acquistato Tino Costa, si sarebbe parlato di una delle operazioni da copertina dell'intero mercato, perché all'epoca l'argentino cresciuto nel campionato francese, pilastro del Valencia protagonista in Champions, era considerato tra i migliori playmaker del panorama internazionale. Il soprannome di Cañón Zurdo - "cannone mancino" -, del resto, la dice lunga sulle abilità balistiche di questo regista forse un po' lento ma molto elegante, arrivato per fornire un'alternativa più adeguata a Badelj rispetto al pessimo Mario Suárez d'inizio stagione, utile soprattutto alla luce dei problemi fisici del croato. Invece, tanti dubbi, frutto di altrettanti infortuni che hanno funestato le ultime stagioni tra Spartak e Genoa. Se centellinato, può tuttavia servire a Sousa. Meno al fantacalcista.
8 VECINO Falero Matías 1991 Piede dx Ruolo mezzala
Paulo Sousa, con lui, ha completato quanto iniziato da Sarri, che non a caso avrebbe fatto carte false pur di riaverlo con sé a Napoli. Niente da fare, l'uruguaiano è assolutamente incedibile, un centrocampista così completo è impossibile da rimpiazzare: non solo imposta e inventa come quel numero dieci che era in gioventù - con l'unico limite di trovare poco la porta, per ora -, ma corre e contrasta come il vero e proprio mediano che sta rapidamente imparando ad essere. Il problema, semmai, è proprio questo; in assenza di adeguate riserve ha corso... fin troppo, durante il girone d'andata, e adesso avrebbe un disperato bisogno di rifiatare; l'infortunio di Badelj ha tuttavia aggiunto una ragione in più per non concederglielo, questo riposo. Speriamo che riesca a riprendersi in tempi rapidi.
30 BABACAR El Hadji Khouma 1993 Piede dx Ruolo centravanti
Avvio di stagione strano, per Baba: le medie realizzative sono sicuramente importanti, ma i voti in pagella vanno un po' troppo sull'ottovolante. E con essi la fiducia da parte di Sousa, che recentemente ha detto di lui: «Ha il gol nel DNA, ma mi piacerebbe vederlo con la fame giusta, per sfruttare ciò che la vita gli ha dato.» Parole sante. In effetti, il giovane centravanti senegalese di talento ne ha eccome, ma dà spesso questa sensazione di abulia - più per pigrizia e mancanza di cattiveria che non per arroganza - la quale, alle volte, ti porta anche all'esasperazione. Se poi gli metti accanto una pietra di paragone come quel satanasso di Kalinić, l'anello mancante tra la punta e il mediano, le sue lacune in termini di approccio alla partita sono ancora più evidenti. Può migliorare e maturare, ma ormai questo discorso lo facciamo da un po' troppo tempo.
10 BERNARDESCHI Federico 1994 Piede sx Ruolo ala destra
Lui invece la maturazione l'ha già completata da un pezzo, pur avendo un anno di meno: non solo sta in campo con l'autorevolezza di un veterano, ma dimostra uno spirito di sacrificio che neppure il Ringhio Gattuso dei bei tempi: è veramente difficile vedere una mezzapunta rincorrere l'avversario fino sulla linea di fondocampo della propria squadra, trasformandosi in terzino aggiunto. Il problema, in ottica fantacalcistica, è semmai proprio questo: qualcuno ha avuto la grande idea di listarlo attaccante per una decina di gol segnati - con rigori e punizioni - in un campionato di B di due anni fa, ma ai massimi livelli Berna non ha per adesso grande feeling con la porta avversaria, e lo spolmonarsi sulla fascia destra di certo non aiuta a mantenere lucidità sotto porta. Inoltre, la concorrenza rischia di aumentare, con l'arrivo di Tello.
72 ILIČIĆ Josip 1988 Piede sx Ruolo mezzapunta
Un fantasista che invece non ha risentito dell'essere stato equiparato, in termini fantacalcistici, a un Higuaín o un Dybala, è proprio lo sloveno. Il merito è di certo suo e delle sue medie realizzative strepitose, ma prim'ancora è di Paulo Sousa che, da fine stratega e psicologo qual è, ha dato a Giuseppone quello che aveva sempre cercato, più di una volta invano: la fiducia. Un giocatore che basa tutto sul proprio stato d'animo ha perciò finito di fare la guerra con il mondo intero e, questo già dalla fine del triennio montelliano, ha finalmente trovato una situazione psicologica ideale per collegare il cervello ai piedi. Che erano sempre stati quelli del campione, almeno il mancino.
9 KALINIĆ Nikola 1988 Piede dx Ruolo centravanti
Dieci gol in campionato - facciamo quasi undici, considerando quello assegnato a Badelj contro l'Udinese - in metà campionato, ma soprattutto una qualità di gioco assolutamente straordinaria: il nazionale croato segna come il centravanti che è, ma al tempo stesso fornisce assist come un trequartista, vede il gioco come un regista, pressa l'avversario come un mediano e, quel che è più importante, fa tutto ciò correndo ininterrottamente come un esterno. Non sarà - pur vedendo la porta, come dimostrano i dati - il bomber da titolo di capocannoniere, ma è un attaccante estremamente moderno, Uomo Squadra con la "U" e la "S" maiuscole. Il fatto è che tutto ciò ha un costo in termini di stanchezza, specie se in estate fai solo dieci giorni di vacanza, e adesso servirebbe non solo un maggiore aiuto da Babacar, ma anche quello di Zárate, per permettergli di rifiatare.
7 ZÁRATE Riga Mauro Matías 1987 Piede dx Ruolo seconda punta
Da Pepito a Maurito, cambia il diminutivo ma non la situazione di un attaccante che deve ritrovare se stesso. Rossi l'ha fatto andandosene in prestito nella Liga, così da giocare di più e coltivare il sogno di Euro 2016; l'argentino invece ha seguito il percorso inverso e da una Premier nella quale trovava poco spazio ha fatto ritorno in una Serie A dove, invero, le ultime due esperienze con Inter e ancora Lazio non erano state all'altezza della prima, sempre in biancoceleste. Idem dicasi per il Qatar e l'Inghilterra. Eppure il giocatore ancora ci sarebbe, se è vero che al ritorno in prestito al Vélez, due anni fa, segnò venti gol. Ma l'Argentina non è l'Italia e, soprattutto, il meticoloso Sousa non sembra l'allenatore adatto per uno che si autodefinisce... «attaccante libero».
Spoiler:
Spoiler:
PALMARÈS - Paulo Manuel Carvalho de Sousa, al secolo PAULO SOUSA, siede dalla scorsa estate sulla panchina della Fiorentina, dove ha raccolto la pesante eredità di Vincenzo Montella. Il quarantacinquenne portoghese di Viseu, uno dei migliori registi di centrocampo degli anni Novanta con anche due Champions consecutive e un'Intercontinentale all'attivo tra Juventus e Borussia Dortmund, è noto nel nostro Paese per avere vestito pure le maglie di Inter e Parma. La sua carriera da allenatore inizia nel 2005 con un doppio incarico federale: c.t. dell'Under 16 lusitana e assistente di Caros Queiroz, suo scopritore ai tempi del Benfica, sulla panchina della nazionale maggiore. Lascia insieme a quest'ultimo la Federcalcio portoghese nell'estate del 2008, subito dopo l'eliminazione ai quarti dell'Europeo di Austria e Svizzera che CR7 e compagni rimediano dalla Germania, e nell'aprile dell'anno successivo riceve da Flavio Briatore, all'epoca proprietario del Queens Park Rangers nel campionato di Championship, il primo incarico da capo allenatore di un club. Il suo pur modesto QPR veleggia comunque tranquillo a metà classifica quando i dirigenti degli Hoops decidono di licenziarlo non per demeriti sportivi, ma per avere rivelato anzitempo la cessione dell'attaccante Blackstock al Nottingham Forest, contravvenendo così alle loro direttive. Nella stagione successiva allena lo Swansea City, sfiorando i playoff promozione e contribuendo a creare quella mentalità di gioco, diversa da quella anglosassone perché basata sulla manovra, che ancora oggi contraddistingue i cigni gallesi e permette loro di giocarsela quasi alla pari con i più ricchi e blasonati club di Premier. La sua terza ed ultima esperienza nella serie cadetta inglese risale all'estate del 2010, quando viene esonerato dopo meno di tre mesi da un Leicester City che però, all'epoca, era - anche a livello societario - molto diverso da quelle Foxes che oggi sono a sorpresa ai vertici della Premier League. Sousa decide a quel punto di ricominciare da un livello ancora più basso, e la scelta si rivela vincente: allena per due anni il Videoton, dal 2011 al 2013, vincendo una coppa di Lega e due supercoppe d'Ungheria; nel 2013/2014 centra il titolo in Israele con il Maccabi Tel Aviv e nella scorsa stagione viene ingaggiato dal Basilea, con il quale conquista il campionato, arriva sorprendentemente agli ottavi di Champions - eliminato dal Porto - dopo avere battuto e relegato il Liverpool in Europa League durante la fase a gironi, e giunge in finale di coppa di Svizzera. Farà così quella gavetta necessaria a maturare l'esperienza per allenare, con successo, anche ad alti livelli. Cosa che per ora gli sta egregiamente riuscendo, sulla panchina viola.
TATTICA - Uno degli errori più comuni che siano stati commessi nel tentare di inquadrare il Paulo Sousa allenatore, al suo arrivo in Italia, è stato quello di considerarlo un tecnico difensivista perché il suo Basilea prediligeva il contropiede. In realtà il portoghese è un uomo estremamente intelligente e flessibile, che ovunque vada riesce sempre a cogliere quanto di buono sia stato fatto dal suo predecessore, usando ciò come base per il proprio lavoro senza per forza stravolgere tutto. E così come il suo Swansea si basava sul possesso palla per proseguire nel solco tracciato in precedenza dall'attuale manager dell'Everton Roberto Martínez, ecco che in terra elvetica Sousa è invece ripartito dal gioco di rimessa approntato da Murat Yakın prima che questi si trasferisse in Russia; ciò ovviamente non significava che il nuovo mister gigliato volesse per forza trapiantare questo modo d'intendere il calcio in un luogo, Firenze, dove da tre anni si praticava invece una sorta di tiki-taka. Anzi, Sousa ha ripreso il possesso palla montelliano: ma nel farlo ha messo la sua visibile mano, rendendolo meno sterile con verticalizzazioni continue, ritmo e pressing feroci. Un gioco dispendioso, certo, ma che con il recupero di alcuni acciaccati e infortunati, e con l'ampliamento almeno numerico dell'organico, potrebbe tornare ad essere messo in atto entro breve. Nella speranza di reggere sino alla fine grazie al turnover.
GIRONE D'ANDATA E PROSPETTIVE FUTURE - Nel momento in cui questa scheda viene aggiornata la Fiorentina veleggia da sola al terzo posto in classifica, in piena zona Champions. Un risultato di per sé superiore a ogni più rosea aspettativa d'inizio stagione, eppure viziato da un calo di forma collettivo che, alla fine del girone d'andata, ha fatto perdere alla truppa di Paulo Sousa qualche punto di troppo, distaccandola da un treno scudetto che almeno sino a fine novembre la vedeva farne parte a tutti gli effetti. Non che il tricolore fosse mai stato un obiettivo reale, ma il progressivo scadimento delle condizioni di giocatori come ad esempio Kalinić e Vecino - tra i più bisognosi di riposo, eppure indispensabili - fa capire come Sousa, nel girone d'andata, sia stato costretto ad affidarsi eccessivamente a un ristretto gruppo di giocatori, pur di mantenere il ritmo d'inizio campionato: perché l'organico, buono per l'Europa League, non consentiva di puntare ai traguardi più ambiziosi. Per farlo, sarebbe stato necessario un intervento sul mercato molto più radicale e tempestivo da parte della società, la quale invece si è sì mossa, ma tardi, talvolta in maniera - molto - confusionaria e comunque prendendo giocatori non "da salto di qualità", Tello - forse - escluso. Il che ha generato tensioni. Ad ogni modo, fuori Rebić e Gilberto, dentro il suddetto Tello; fuori Mario Suárez e Verdú, dentro Tino Costa e Kone; fuori Rossi e dentro Zárate, con l'aggiunta di Benalouane ad ampliare la scarna rosa dei difensori: perlomeno il tecnico lusitano ha adesso qualche "alternativa" degna di tale nome in più, sperando che un paio dei nuovi arrivati fughino i dubbi sulla loro condizione atletica e che, nel frattempo, alcuni dei big escano a propria volta dal loro attuale momento di flessione. Restano, tuttavia, quelle sensazioni d'incompiutezza e di mancato coraggio negli investimenti che spesso, troppo spesso, affliggono tifosi - e allenatori - gigliati quando si tratta di chiedere ai Della Valle il sospirato cambio di passo.
Tătărușanu titolare, Sepe sua riserva... con licenza di giocare nelle coppe, Lezzerini terzo. Le voci giornalistiche inerenti un possibile avvicendamento tra i primi due sono destituite di ogni fondamento. Sousa ad inizio stagione è stato chiaro: chi avesse vinto il ballottaggio estivo sarebbe rimasto titolare, al netto pure di qualche errore come quello commesso dall'ex Steaua.
Spoiler:
Pur nel caos generatosi a seguito delle millemila figure di concime rimediate durante le trattative per i Lisandri e le Mammane, per i Bartra e i De Maio, per gli Izzi e gli Stendardi, la tragicomica dirigenza gigliata ha comunque mantenuto un'idea di riferimento, suggerita dall'allenatore: prendere un difensore che potesse fare tanto il centrale di destra in una difesa a tre, quanto il terzino destro in una difesa a quattro, così da affiancarlo agli inamovibili Gonzalo Rodríguez e Astori per proseguire con quella che il tifoso viola Spalletti ha recentemente ribattezzato «difesa a tre e mezzo». Una retroguardia capace cioè di cambiare assetto anche a partita in corso, passando da tre a quattro e viceversa con la classica flessibilità di Sousa. Questa è l'unica funzione avuta finora dalle mine vaganti Roncaglia e Tomović, e questa sarà la funzione che avrà anche il nuovo arrivato Benalouane; il quale magari non sarà particolarmente migliore di loro, ma si spera che li possa tenere un po' più lontani dal campo, cercando di fare leggermente meglio: non che ci voglia molto, dopotutto. Con lo "scivolamento" a destra - come se fosse Antani, naturalmente - di uno dei tre appena citati, l'esterno sinistro di centrocampo arretrerebbe di qualche metro, posizionandosi da terzino: ed ecco, bella che fatta, una difesa a quattro. A proposito: Marcos Alonso può adattarsi, seppure a fatica, anche da centrale mancino.
Spoiler:
Premessa numero 1: per l'aggiornamento di questa scheda ci si è basati sul modulo che Paulo Sousa ha utilizzato e continua ad utilizzare, il 3-4-2-1. Lo stesso allenatore portoghese ha tuttavia annunciato che presto o tardi opterà per un cambio di modulo, quindi passeremo al vaglio anche le opzioni alternative.
Premessa numero 2: se sta bene, Badelj è un titolare di questa squadra, insieme a Vecino; nessun altro, tra i centrocampisti gigliati, possiede difatti quella stessa capacità di far girare il pallone velocemente e razionalmente. L'infortunio muscolare che lo ha colpito qualche settimana fa, come avemmo subito modo di anticiparvi, non era così grave come sembrava, e infatti il nazionale croato è già tornato ad allenarsi. Come sempre accade in queste circostanze, tuttavia, ci vorrà un po' di tempo prima di rivederlo al cento per cento. Nel frattempo tornerà progressivamente ad assaggiare il campo, magari alternandosi con il nuovo arrivato Tino Costa o, più probabilmente, con lo stesso Vecino, un altro di quelli che avrebbero un grande bisogno di riposare; in quest'ultimo caso sarebbe Borja Valero ad arretrare il proprio raggio d'azione, agendo da secondo interno davanti alla difesa. Il ragazzino Diakhaté sarà quasi impossibile da vedere all'opera in quel ruolo, idem dicasi per i ben più esperti Kone e Mati Fernández che, però, hanno caratteristiche molto - forse troppo - offensive per giocare da mediano. A sinistra Marcos Alonso con Pasqual di riserva, a destra invece ballottaggio ben più aperto tra Bernardeschi, Błaszczykowski e soprattutto il più importante dei volti nuovi, Tello: è vero, l'ex Barça e Porto è un giocatore prettamente offensivo che, in linea di massima, dovrebbe agire in posizione più avanzata, ma Paulo Sousa ha già chiarito che, a suo giudizio, il catalano è anche più capace di difendere rispetto allo stesso Bernardeschi: per cui può fare senz'altro l'esterno "a tutta fascia", almeno nelle idee del mister lusitano. Può inoltre fornire un'opzione d'emergenza pure sulla fascia mancina, al pari dei già menzionati Kuba e Berna.
Spoiler:
Kalinić continuerà ad essere l'uomo guida del reparto: troppo importante la sua capacità di muoversi e di fare reparto praticamente da solo, favorendo pure gli inserimenti dei centrocampisti e delle mezzepunte. Casomai c'è da augurarsi che Babacar impari rapidamente a svolgere meglio questi stessi compiti, per fornire un maggiore ricambio. Una soluzione alternativa al senegalese - già provata per alcuni minuti a partita in corso - potrebbe essere fornita da Zárate, ma francamente convince poco: proprio l'argentino, che peraltro non ha il fisico per giostrare da prima punta o falso nueve che dir si voglia, dovrebbe sobbarcarsi il clamoroso lavoro di sponda e di supporto all'azione che ogni volta il nazionale croato si sobbarca? Bah, più facile credere agli asini che volano. E più facile, soprattutto, vedere Maurito all'opera nei due dietro la punta: dove tuttavia l'ex laziale ed interista sarebbe un'alternativa ai veri titolari, da scegliersi tra il pressoché inamovibile Iličić, Tello, Borja Valero - con due tra Badelj, Vecino e Tino Costa in mediana - e Bernardeschi, in quest'ultimo caso con l'appena citato Tello a giocarsi un posto sulla destra del centrocampo con Kuba. Zárate, in definitiva, può essere utile soprattutto a partita in corso, per cercare quel colpo risolutore tipico di un solista come lui. Insomma, a differenza dell'appena sufficiente difesa o del centrocampo contato, in avanti le soluzioni abbondano, se è vero che due elementi comunque di un certo livello come Mati Fernández e Kone, in tutto ciò, sembrano destinati solo a situazioni di turnover più o meno profondo.
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Se davvero dovesse decidere di abbandonare il 3-4-2-1 di cui abbiamo appena parlato, con tutta probabilità Sousa virerebbe sul 4-2-3-1, modulo da lui conosciuto e apprezzato da tempo. Gli uomini ci sarebbero, soprattutto i tanti trequartisti ed ali che, in un simile schieramento, avrebbero maggiore opportunità d'impiego. Il centrocampo, di fatto, non cambierebbe di una virgola rispetto a quanto detto, idem dicasi per la difesa che vedrebbe semplicemente la posizione di Alonso un po' più "bloccata". Un'alternativa potrebbe essere rappresentata dal 4-3-2-1, ipotesi molto simile: l'unico "contro", in questo caso, sarebbe la necessità di rinunciare a uno tra Iličić, Tello e Bernardeschi. Ad ogni modo, con la tipica mobilità dei suoi schemi, la Fiorentina può tranquillamente passare dal 3-4-2-1 ad uno di questi due moduli anche a partita in corso. Sousa, infine, negli ultimi tempi ha provato il 3-4-1-2, lieve variante del 3-4-2-1 che prevede, anziché una, due punte di ruolo affiancate da un solo trequartista. Il modulo rappresenta un'opportunità e sarà certamente riproposto, ma non ha sortito i risultati sperati, perché Babacar fa fatica ad imporsi anche in questa situazione tattica.
1) Iličić – 2) Rodríguez / Tino Costa / Zárate / Kalinić / Babacar / Bernardeschi / Fernández
CALCI DI PUNIZIONE DAL LIMITE: 1) Iličić / Marcos Alonso – 2) Tino Costa / Fernández / Pasqual / Zárate / Bernardeschi
CALCI DI PUNIZIONE DALLA DISTANZA: Iličić / Borja Valero / Fernández / Tino Costa / Pasqual (cross/lancio) – Marcos Alonso / Iličić / Tino Costa (tiro)
CALCI D'ANGOLO: Borja Valero / Iličić / Tello / Pasqual / Tino Costa / Fernández
COLPITORI DI TESTA SU PALLA INATTIVA: Rodríguez / Kalinić / Benalouane / Astori / Babacar / Marcos Alonso
ILIČIĆ Stagione a dir poco mostruosa. Un "must", addirittura pure tra gli attaccanti: FI-NAL-MEN-TE.
KALINIĆ momento di calo atletico assolutamente fisiologico: ha usufruito di soli dieci giorni di vacanza, la scorsa estate, perché subito dopo la finale di Europa League ha ricominciato la preparazione in vista dell'inizio del campionato ucraino; e quando è arrivato a Firenze, alla fine del mercato estivo, aveva già quattro giornate sulle spalle. A ciò si aggiunga il fatto che ha dovuto tirare la carretta da solo per tutto il girone d'andata a causa delle manchevolezze di Babacar e soci, e il quadro è abbastanza chiaro. Tutto ciò non può però cancellare quanto di buono fatto non solo in questi ultimi sei mesi, ma anche nella scorsa stagione.
RODRÍGUEZ Partenza diesel, ma comunque sono già tre nel solo girone d'andata. La Gazzetta non lo vede talvolta di buon occhio, tuttavia di difensori migliori non sembrano essercene tanti, soprattutto a livello fantacalcistico, ma non solo.
FERNÁNDEZ Mati è ormai una comparsa, nel copione di Sousa. E quando recita da protagonista, spesso il film è un horror e/o una ciofeca.
TELLO LISTATO ATTACCANTE Mossa che non ha senso, specie se dovesse giocarne qualcuna - o più di qualcuna - anche nel ruolo di Bernardeschi.
TINO COSTA Non è sconsigliato a priori perché il suo spazio se lo ritaglierà. Ma sarà, appunto, spazio ritagliato dalla panchina.
TELLO LISTATO CENTROCAMPISTA Ecco, in questo caso invece il gioco potrebbe valere la candela. Senza aspettarsi miracoli, va detto, perché si tratta di un prospetto interessante ma tutto da verificare, in Italia.
ASTORI Il rendimento è molto buono, da modificatore. Ora la scommessa sta nell'indovinare qualche golletto, perché manca solo quello.
ZÁRATE Si tratta, probabilmente, dell'ultima occasione della carriera. Non possiamo garantirvi nulla, principalmente perché neppure lui potrebbe farlo. Altrimenti non sarebbe una scommessa.
DIAKHATÉ Inutile adesso, se non si monta troppo la testa "rischia" di essere utilissimo in futuro. Un autentico top di centrocampo.
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7/2/2016