Un stralcio che più ci può interessare della conferenza stampa di Pastore
Al PSG hai fatto cose buone ma ti sei un po’ fermato. Un giudizio su te stesso?
Sono felice della mia carriera, il PSG non vinceva niente da tanto e in 7 anni abbiamo vinto 19 titoli. E’ vero che la squadra è cresciuta tanto e sono arrivati giocatori forti. Io avevo scelto la mia posizione in squadra, e uno dei motivi che mi ha spinto a lasciare Parigi è tornare a sentirmi importante.
In che ruolo ti vedi?
Lo decide l’allenatore. Spero di allenarmi bene ed essere disponibile, con lui ho parlato un paio di volte, penso voglia usarmi da mezzala, ma non mi ha specificato bene.
Il tuo pensiero nello scegliere la Roma?
Il mio pensiero è fare bene ed essere importante più che al PSG. Ora che sono qua punterà obiettivi belli e provare a fare quello che hanno fatto l’anno scorso, arrivando in semifinale che non è facile. Ci deve essere la voglia di rifarlo e io quella voglio ce l’ho.
Con Di Francesco hai parlato del ruolo? Dove ti senti più a tuo agio?
Dipende dalla squadra e dal modo di giocare della squadra. A Parigi ho fatto tanti ruoli, ha sempre deciso l’allenatore. Ho fatto il primo anno il trequartista e poi sempre la mezzala nel centrocampo a 3. Questo ultimo anno ho fatto l’attaccante, per me non è un problema, proverò sempre ad adeguarmi per aiutare la squadra a fare meglio.
Sabatini dice che tu hai faticato con la concorrenza dei campioni.
Lui mi conosce bene, ogni volta che ha parlato di me ha detto cose giuste. Mi ha portato lui in Europa. Non soffro la concorrenza, ti fa migliorare. Al PSG ci sono tanti giocatori, ma giocano quelli che devono giocare, cioè gli ultimi che arrivano. I primi 4 anni le ho giocate tutte, poi quando si comprano tanti giocatori è più difficile avere un posto fisso. Lo stesso vale per gli allenatori, ognuno ha i suoi gusti. Io non potevo competere con Neymar, l’allenatore mi vedeva lì e io non posso competere con Neymar. Sono a Roma per sentirmi importante.