Sorride, Roberto Soriano. Un mix strano di amarezza e felicità. Sfoglia l’album dei ricordi, lo fa in conferenza stampa. Da Coverciano, alla prima convocazione con la Nazionale italiana. La scintilla è una domanda sulla fiducia ai giovani, una parola magica. Che in Italia fatica a entrare nel vocabolario calcistico. Così, Soriano apre il cassetto e racconta la sua esperienza, un passato che lo ha visto protagonista del settore giovanile del Bayern Monaco. Al top, nel mondo. Cresciuto con la sua famiglia in Germania, ha iniziato ad inseguire i suoi sogni proprio in Baviera. Al fianco di futuri campioni, campionissimi: “Nel convitto con me c’erano Alaba, Kroos e Badstuber. Ma anche Thomas Muller. Calciatori che adesso giocano in prima squadra nei migliori club al mondo”. Compagni di viaggio non male, talenti che hanno trovato continuità e sono esplosi. A livello internazionale. Fiducia, è questa la parola chiave. Quella che in Italia fatichiamo a dare ai giovani. Per paura, forse. “Quello che ho notato è che in Germania danno il tempo di sbagliare, i ragazzi non vengono bruciati subito. Non ci sono pressioni, i club ti danno spazio. E se commetti errori, hai subito un’altra opportunità”. Una lezione, un avviso anche per le nostre società. Roberto però è felice, mette da parte l’amarezza perché sa di essere stato fortunato. La continuità l’ha trovata grazie alla Sampdoria, e solo così è riuscito a conquistare la Nazionale: “Potevo giocare in quella tedesca, ma sono felice ed orgoglioso di vestire questa maglia”. Eppure, quel passato al Bayern non si dimentica. Chi giocava con lui adesso è fra i più grandi al mondo. Merito del talento, certo. Ma di una mentalità diversa che ha saputo lanciare giovani prospetti senza paura e senza pressioni. Solo così anche il nostro calcio può tornare grande? “Il mio appello è quello di dare fiducia, invertire questa tendenza: dispiace che vengano preferiti molti stranieri a noi, dobbiamo cambiare”. Per tornare a competere. Fiducia, questa è la parola chiave. Perché gli Alaba, i Muller, i Kroos possano crescere anche da noi. Ci sono già forse, nascosti fra le ombre dei nostri settori giovanili. Aspettano solo di esplodere, e mettersi in vetrina. Parola di Roberto Soriano, dal Bayern alla Nazionale. Grazie alla Samp, che gli ha permesso di crescere. Adesso, però, palla agli altri. Perché un giorno, dai nostri vivai, possano uscire i nuovi campioni del mondo.
interessante spunto di Soriano.