Inter, il Fair play finanziario fa meno paura: "Rispettati i criteri stabiliti"
Gli ispettori dell'Uefa, in costante contatto con i dirigenti nerazzurri, vogliono verificare alcuni elementi per poi dare il giudizio finale, probabilmente entro metà maggio. Anche nel 2018 il club di Suning avrà dei paletti da rispettare.
MILANO - L'Inter si dice tranquilla in vista dell'incontro del 19 aprile a Nyon con il Cfcb, l'organo di controllo finanziario per club della Federcalcio europea: al centro il discorso Fair play finanziario. "La perdita di esercizio risulta soddisfare i criteri stabiliti dal Financial Fair Play per l'anno fiscale 2016/17", aveva fatto sapere l'Inter dopo l'approvazione del bilancio al 30 giugno 2017 da parte dell'assemblea degli azionisti. Un concetto che l'Inter, due settimane fa ricevuta a Nyon sul tema FpF, ha riconfermato in questi giorni. L'Uefa, dal canto suo, - come riporta calcioefinanza - non ha ancora confermato se la società milanese ha rispettato o meno i paletti stabiliti nel 'settlement agreement' firmato nel 2015.
Nell'incontro di aprile, gli "ispettori" dell'Uefa, in costante contatto con i dirigenti interisti, vogliono verificare alcuni elementi specifici per poi dare il giudizio finale (probabilmente entro la metà di maggio). I conti del bilancio 2016-17 consegnato all'Uefa a novembre dello scorso anno riportano una perdita di circa 20 milioni, ma contando la possibilità di dedurre i costi per gli investimenti nel settore giovanile, nelle infrastrutture e nel calcio femminile, meglio conosciuti come 'add backs', l'Inter presumibilmente riceverà il via libera da parte del governo del calcio europeo grazie ad una piccola plusvalenza. Tuttavia, i paletti resteranno anche per il 2018: per rimanere entro i paletti di un 'break even deficit aggregato' di 30 milioni, il club di corso Vittorio Emanuele dovrà chiudere in pareggio (ma solo ai fini del regolamento Uefa) anche l'esercizio 2017-2018.
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