Disclaimer: Ovviamente quelle esposte sono opinioni personali di appassionati. Si può essere d'accordo o no con quello che si dice. Si possono seguire i consigli dati oppure no. Tutti coloro che esporranno le loro opinioni in questo topic non potranno essere ritenuti responsabili per le proprie scelte in fase d'asta.
Ringraziamenti: Tutta la stesura delle analisi è affidata a BillyCostigan a cui va il ringraziamento più grande.
Grazie anche gli altri utenti che spontaneamente hanno dato la loro disponibilità nel dare una mano, fornire il proprio materiale o le proprie analisi.
Grazie anche agli esperti che hanno partecipato a cui ho chiesto di leggere le analisi di BillyCostigan per dare il proprio feedback sull'analisi e aggiungere informazioni qualora servisse. In particolare i commenti nei paragrafi relativi al "rischio esonero" sono affidati a loro.
Le analisi sono ordinate in base alla posizione in classifica.
Colorerò in modo diverso gli aggiornamenti di Luglio e di Agosto:
Aggiornamenti di Luglio
Aggiornamenti di Agosto
Moduli utilizzati:
Difficile definire un modulo preferito per un allenatore che ha come dote maggiore quella dell'adattabilità alla rosa a disposizione e dell'elasticità mentale, e nelle sue esperienze è passato dal 442(SPAL e Sassuolo), al 433(cagliari, Milan) e ad i suoi sottotipi(4321, 4312), passando anche per il 352 della Juventus. In generale possiamo affermare che il calcio che predilige Allegri è fatto da difesa a 4, 3 centrocampisti centrali, e 3 riferimenti offensivi che sono gestiti diversamente a seconda delle loro caratteristiche. Allegri in effetti esce da coverciano proprio con una tesi sulle caratteristiche dei 3 centrocampisti in una mediana appunto a 3, contestualizzata nel modulo 433. Con la Juventus e partito dal 3-5-2 di Conte ed è passato poi si ad un 4-4-2 / 4-3-1-2. Da tenere d'occhio il mercato per un possibile passaggio al 4-3-1-2 / 4-3-3
Tipo di gioco:
Da un ex centrocampista di qualità e discepolo di Galeone è logico aspettarsi un calcio che predilige la gestione del pallone ed il possesso palla; in effetti questo è il calcio di allegri che negli anni però è soprattutto maturato, come si è già detto, a non avere una filosofia precisa ma ad adattarsi alle caratteristiche dei giocatori. Di conseguenza, il cagliari era squadra che faceva calcio propositivo e bello da vedere, un pò meno bello da vedere era il suo Milan costruito invece sullo strapotere fisico e tecnico di Ibrahimovic e con un centrocampo "operaio". Nella Juve dopo aver avuto l'intelligenza iniziale di non stravolgere l'idea tattica di Conte, ha introdotto concetti nuovi ed il più importante è stato il passaggio alla difesa a 4 dando anche una impostazione più europea e lavorando anche su qualche aspetto psicologico, come l'aumento di autostima nei giocatori, che ha portato la Juventus in finale di Champions league.
La Juve di allegri è la squadra in serie A che ha il maggior possesso palla, a parimerito con la Roma, ma rispetto a quest'ultima tira molto di più in porta e sopratutto è un possesso palla che maggiormente staziona nella trequarti avversaria e dà vita a passaggi vincenti/assist. Allegri nel tempo ha cambiato i principi di gioco della Juve di conte: in fase di costruzione e, soprattutto, in rifinitura, le giocate sono meno rapide e frenetiche, meno fretta e più ragionamento. In costruzione bassa rispetto al passato la squadra ricerca con più insistenza il gioco corto, senza buttare palla (Bonucci è passato dalla media di 10 lanci lunghi a partita nel 2013-14 alla media di 2 lanci quest'anno) con lo scopo di far uscire gli avversari dalle posizioni attirandoli per liberare un uomo tra le linee di difesa e centrocampo (Vidal o Tevez sopratutto) o per ricercare talvolta la verticalizzazione lunga dietro la linea difensiva avversaria approfittando della grande mobilità ed abilità nei tagli verticali di Morata. E' lo spagnolo che grazie a questa capacità nella scelta dei tempi di gioco per eseguire tracce profonde allunga le difese avversarie e crea spazio utile in cui giostrano i compagni.
E' proprio il compito dei due attaccanti ad essere cambiato con Allegri rispetto agli anni di Conte: mentre con l'allenatore salentino le due punte erano vicine tra loro per scambiarsi il pallone dopo magari una verticalizzazione improvvisa della difesa, con Allegri gli attaccanti sono più mobili e spaziano in tutto il fronte d'attacco, e sopratutto basano il loro gioco su movimenti contrari: uno lungo uno corto, uno incontro uno in profondità, uno largo uno che si inserisce centralmente. La difficoltà di Llorente sta proprio in questo tipo di gioco che dagli attaccanti vuole più mobilità ed attacco allo spazio.
In fase difensiva la Juventus, da quando è passata alla difesa a 4, si è schierata la maggior parte delle volte con un 442 in linea e da qui nasce l'importanza tattica in non possesso che assume il trequartista, che lavora molto in ripiegamento e va a formare una linea a 4 con gli altri 3 mediani, in alcuni casi lavorando per linee esterne facendo l'esterno del lato debole, in altri invece scalando centralmente; in ogni caso è da sottolineare che, in non possesso palla, Allegri vuole sacrificio da almeno uno dei 3 uomini prettamente offensivi che solitamente schiera.
Giocatori più sostituiti:
Le sostituzioni interessano prevalentemente i giocatori offensivi, non si notano anomalie.
Ruoli e reparti chiave:
- Con Allegri assumono connotazione particolare i 3 giocatori offensivi(cossu-matri-Jeda a cagliari, El sharaawy-Ibrahimovic-robinho, Tevez-Morata-Pereyra) che come detto sono coloro segnano con continuità e chi si mette in mostra maggiormente è il giocatore che fa da pendolo tra il centrocampo e l'attacco(a cagliari è stato Cossu a turno con Jeda, nel Milan El Sharaawy con allegri ha fatto la sua miglior stagione, Pereyra pur non giocando tutte le partite titolare quest'anno partendo in sordina è esploso ed ha garantito equilibrio risultato importante per le sue caratteristiche), c'è da dire che nel momento in cui scriviamo la Juve non ha ancora completato il mercato e manca proprio il giocatore "mister X" che ha annunciato lo stesso Allegri e che dovrebbe avere queste caratteristiche da poter giocare tra il centrocampo e l'attacco e consentire il passaggio definitivo al 4321-433.
Mandzukic è una prima punta quasi vecchio stile, quindi si potrebbe pensare in controtendenza rispetto allo standard di allegri, ma a quanto pare è stato scelto dallo stesso mister e pur essendo un uomo d'area ha le caratteristiche fisiche e tecniche e spirito di sacrificio per adattarsi al gioco di Allegri. Il sostituto di Tevez risulta essere Dybala non tanto per caratteristiche tecniche (diverse da Tevez) ma per caratteristiche tattiche essendo una "prima" punta atipica che gioca la maggior parte del tempo fuori dall'area, arretrando di molto il suo raggio d'azione e a Palermo perfettamente compatibile con una prima punta pura(Belotti).
- Menzione per i 3 centrali di centrocampo dai quali allegri vuole equilibrio ed intelligenza tattica (mediano metodista), fantasia ed imprevedibilità (un interno) e corsa e agonismo (altro interno).
La Juventus è stata la TOP squadra del 2014-2015 sia calcisticamente che fantacalcisticamente quindi ogni suo giocatore titolare è stato da primo o mal che vada da secondo Slot. Difficile dire quali siano i ruoli o i giocatori che possano render meno, c'è solo un discorso psicologico da fare..la Juve vince da 4 anni di fila e trovare motivazioni in questo contesto non è facile, ma il ricambio che la Juventus ha fatto svecchiando la rosa e cedendo qualche giocatore importante per altri può facilitare da questo punto di vista. Dall'altro lato possono esserci difficoltà a trovare subito equilibrio ed amalgama in una squadra che perde 2 titolari in ruoli chiave(Pirlo e Tevez) ma i sostituti dal punto di vista tecnico-tattico sembrano all'altezza. L'aquisto di alcuni giocatori ed il rientro di altri da infortuni gravi(Caceres asamoah) allargano la rosa e la disponibilità di far girare più giocatori, e lasciano presagire un ricorso più massiccio al turnover rispetto allo scorso anno. Occhio a questo aspetto dal punto di vista fantacalcistico e qualche riserva potrebbe rivelarsi top, o qualche potenziale titolare deludere. La mia impressione è che Allegri girerà molto spesso i giocatori specialmente nel reparto offensivo e c'è il rischio che nessuno arrivi a segnare più di 20 goal alla tevez dello scorso anno, ma si verifichi una distribuzione più equa delle marcature e dei bonus.
Come potrebbe andare il campionato:
Se con l'addio di Conte la stagione scorsa c'erano le avvisaglie e la sensazione di assistere alla "fine di un ciclo", con gli addii di Tevèz, Pirlo e Vidal quest'anno ne abbiamo la conferma, e soprattutto gli ultimi due sono giocatori simbolo della "rinascita" della Juventus che per diversi motivi hanno scelto, insieme alla società, di separare le proprie strade facendo nuove esperienze professionali. La Juventus a mio avviso ha saggiamente deciso di svecchiare la rosa puntando su alcuni giovani tra i più promettenti del panorama europeo (dybala, Draxler, Rugani) e puntellando l'organico con un paio di giocatori di assoluto livello e di grande esperienza internazionale (Khedira, Mandzukic). Cosa cambierà rispetto l'anno scorso? Difficile dire se la Juventus "ammazzerà" il campionato o no, questo dipenderà non tanto da lei ma dalle avversarie, ma è chiaro che è una squadra nettamente più giovane della precedente, che ha cambiato molto a livello di uomini, di idee, e con un nuovo progetto tattico, rispetto all'anno scorso potrebbe perdere qualcosa a livello di risultati e sopratutto nella famosa "continuità", magari lasciando qualche punto in più per strada. Si tratta comunque della squadra, sulla carta, più forte, ma che probabilmente prima di trovare un equilibrio ed una fisionomia di base potrebbe impiegare un pò di tempo. Una squadra più giovane e sicuramente in una stagione di "transizione" ma che rimane sulla carta una delle migliori in Europa a livello di prospettiva tecnica.
Allenatore della Roma, giunto alla terza stagione nella Capitale, ha collezionato 2 secondi posti in classifica alle spalle di una strepitosa Juventus.
E’ un allenatore molto attento, si avvale di un team di esperti che curano le fasi di attacco e di difesa, un preparatore atletico ed un tattico che, solitamente, segue le partite dalla tribuna nel primo tempo, scendendo poi all'intervallo negli spogliatoi per un confronto con il mister e la squadra.
Moduli utilizzati:
Il modulo preferito di Garcia è senza dubbio il 433; l'esperienza italiana con la Roma ha visto anche l'utilizzo di alcune variazioni come i moduli 4312 ed il 4231, ma sono stati più che altro delle parentesi ed esperimenti. Il 433 di Garcia è tuttavia un modulo atipico che ha poco a che fare con il 433 classicamente concepito ed è maggiormente inquadrabile in un 4321.
Tipo di gioco:
La sua difesa ideale è composta da un centrale fisicamente prestante e un altro che sia bravo ad impostare il gioco, mentre i suoi terzini devono garantire un certo contributo in fase d'attacco.
Le due ali d'attacco sono complementari: una tecnica e di manovra ed una veloce e capace di garantire le ripartenze e la profondità atta a far salire anche la squadra: per non parlare solo della Roma attuale, il Lille delle vittorie schierava Gervinho ed Hazard, ai lati di Moussa Sow.
Nella stagione 2013-2014 il calcio proposto da Rudi Garcia è stato senza dubbio il più bello e funzionale visto in Italia, forse anche più della Juventus contiana. Finché per vari motivi non è stato perso, il gioco messo in mostra dalla Roma di Garcia era il più interessante ed esteticamente gradevole. Esaltazione della tecnica di Totti e Pjanic, sopratutto fuori dall'area e le combinazioni con il terzino(maicon). La gestione del pallone in costruzione bassa era di livello europeo. Uno dei concetti importati è la cosiddetta "salita lavolpiana" con il mediano metodista(De Rossi) che scalava tra i due centrali difensivi per dare superiorità numerica contro gli attaccanti avversari, e la contemporanea "salida" dei due terzini a creare un 343 in fase di possesso palla. De Rossi è stato un uomo chiave nell'impostazione bassa e nell'ottenimento dell'equilibrio tattico grazie alla sua completezza e intelligenza. Benatia aveva la personalità per uscire palla al piede in caso di soluzioni "bloccate" dal pressing avversario. Già da queste considerazioni si capisce come mai la Roma abbia avuto una involuzione nel secondo anno di garcia, dopo perdite di giocatori chiave nell'anno precedente(Benatia, De Rossi, Strootmann, Maicon).
La Roma del 2014-2015 è diventata invece squadra prevedibile con problemi non tanto a livello di non possesso palla, dove ripiegava comunque in 9 giocatori su 10 dietro la linea del pallone, ma in fase di possesso: è una squadra che girava il pallone lentamente e per molto tempo e nella propria trequarti. La lentezza nella costruzione bassa ha concesso agli avversari di riposizionarsi. Scarso il movimento senza palla che ha reso la squadra sterile con il possesso (56% di media, il migliore della Serie A con la Juventus).
Un dato indicativo è che la Roma è la squadra tra le TOP che ha passato il tempo più alto a palleggiare nella propria trequarti. La squadra ha fatto molta fatica quest'anno e lo testimoniano le statistiche individuali: astori(media 55,4 passaggi a partita) e Yanga-Mbiwa(58) hanno giocato più palloni rispetto ai due titolari del primo anno di garcia, solo Manolas(43,4) ne fa meno di quanti ne facevano Castan(46,5) e Benatia(48). Come detto precedentemente il dato è giustificabile considerando la maggior personalità della coppia dello scorso anno: molti dei passaggi di Astori e Yanga-Mbiwa sono tra di loro(o al portiere) mentre sopratutto Benatia, in particolare, aveva le capacità di aggirare la pressione avversaria e uscire palla al piede verso il centrocampo. A questo si aggiunge un problema di livello generale e cioè la difficoltà che ha trovato la Roma quest'anno nel creare linee di gioco, dato dal poco movimento senza palla...il dato di quest'anno è attribuibile ad un calo psico fisico (avvenuto dopo i 7 gol di Monaco) e la Roma in generale ha mantenuto il possesso palla proprio per evitare "pericoli" e danni maggiori, da qui si spiega anche la sfilza di pareggi avvenuta nel periodo peggiore della stagione.“la mia filosofia dice che quando hai la palla rischi meno” sono le parole di Garcia durante una intervista di qualche anno fa.
Giocatori più sostituiti:
Le sostituzioni interessano prevalentemente i giocatori offensivi, non si notano anomalie.
Ruoli e reparti chiave:
Premettiamo che attualmente la Roma è un cantiere apertissimo e mancano ancora dei giocatori chiave ed acquisti che presumiamo importanti. basiamo l'analisi alla luce di quello che s'è visto nei 2 anni di Garcia a Roma.
- Gli attaccanti mobili. Che gli attaccanti non siano statici ma mobili è fondamentale per Garcia (chiedere a Destro), lo stesso totti è un giocatore che pur correndo poco non "intasa" l'area avversaria ma anzi viene fuori portandosi fuori gli uomini e creando spazio dietro di sè. Le combinazioni totti-terzino sono stati un must nella stagione 2013-14 meno frequenti quest'anno per defezioni e problemi di salute vari.
- Il terzino "fluidificante" che offre soluzioni di scarico e combinazioni con la punta e che guadagna il fondo, Florenzi è probabilmente il giocatore che può garantire una adeguata copertura del ruolo avendo le capacità aereobiche e tecniche necessarie ed una generosità, duttilità ed intelligenza tattica superiori alla media.
- Il "blocco" di centrocampo che risulta un reparto chiave nel calcio in generale e ancor di più nella filosofia di Rudi Garcia. La Roma è una squadra che riesce a creare molto soprattutto nei secondi tempi con palleggio finalizzato a verticalizzare; quello che è mancato quest'anno è la presenza costante nella trequarti avversaria ed il baricentro alto. Ci si aspetta, rispetto alla scorsa stagione, un contributo maggiore di uomini di qualità che hanno fatto la fortuna della Roma negli anni passati, una presenza più costante di Pjanic nella trequarti avversaria (2 anni fa giocava solo qualche metro dietro totti) così da non costringere gli attaccanti esterni ad arretrare per creare gioco e a perdere la profondità e spazi in ampiezza. Il rientro di alcuni giocatori chiave fanno tuttavia ben sperare per la stagione 2015-2016.
Cosa può andare storto? Il problema è tendenzialmente psicologico e di coesione nello spogliatoio. Dopo un episodio negativo (i 7 goal di Monaco) l'impressione generale è che lo spogliatoio sia imploso per poi ricompattarsi. Nel calcio e negli sport di squadra il gruppo sta prima di ogni cosa, prima della tattica e dei valori tecnici. Dopo aver superato l'annata precedente e il periodo nero la Roma è diventata più forte, o basterà un altro episodio negativo per rivedere i "fantasmi" del passato? Rudi Garcia ha ancora "ruggini" con una parte dello spogliatoio e è stato tutto superato in nome dell'amore comune verso la Roma? Sono quesiti a cui non possiamo rispondere purtroppo ma solo farci un'idea.
L’avvento di un attaccante centrale TOP potrebbe aumentare ancora la vena realizzativa di squadra, favorendo anche il lavoro degli esterni d’attacco e dei centrocampisti.
Discorso diverso qualora ci sia un cambio di modulo, orientandoci su un 4312 salirebbero molto le quotazioni di quel giocatore che si schiererebbe a ridosso delle punte, verosimilmente un centrocampista. Perderebbero un po’ di appeal gli altri centrocampisti… ma la punta centrale, coadiuvato da una seconda, potrebbe fare veramente grandi numeri avendo sulle spalle l’intera responsabilità dell’attacco.
Come potrebbe andare il campionato:
Da una stagione travagliata la Roma ha raccolto i cocci di ciò che si era "rotto" e s'è compattata attorno a Garcia. Dal punto di vista dell'organico e della completezza della rosa, la Roma rimane probabilmente la squadra migliore del campionato dopo la Juventus. Il nome di "punta" del mercato estivo probabimente deve ancora arrivare(la punta), ma la Roma ha già puntellato gli altri reparti dove necessario inserendo giocatori giovani e di prospettiva(romagnoli e Falque), probabilmente promuovendo Florenzi nelle gerarchie, fermo restando che i migliori "acquisti" della Roma stagione 2015-16 sono sicuramente Strootman e Castàn, in parte Maicon se riesce a risolvere i suoi problemi cronici, giocatori che per motivi diversi sono mancati l'anno scorso e che sono stati fondamentali nella stagione degli 86 punti. Con tutti i giocatori al completo, ed un attaccante che sposi il progetto tecnico di Garcia, questa è la squadra che probabilmente può lottare fino alla fine per il titolo, a patto che lo spogliatoio resti compatto e non si rompano gli equilibri dopo qualche risultato negativo. L'equilibrio di spogliatoio, il gruppo e la compattezza attorno all'allenatore sono i requisiti fondamentali per riuscire a giocarsela, e se la Roma ha imparato dai propri errori probabilmente ce la farà.
Moduli utilizzati:
Stefano Pioli si diploma nel 2000 a Coverciano con una tesi sul 442, modulo che tuttavia ha proposto meno volte rispetto al 4231, 352 e sopratutto 433, con le relative sfaccettature(4321, 451) sistema di gioco che possiamo adesso definire marchio di fabbrica di Pioli.
Pioli è uno di quegli allenatori che sa adattarsi alle caratteristiche fisiche e tecniche dei propri giocatori; per esempio al Bologna non faceva un gioco così offensivo ma si affidava spesso al contropiede. In generale, a differenza di molti allenatori che praticano un gioco offensivo, non snobba l'avversario e anzi proprio in questa stagione si è "inventato" per la prima volta il 4-2-3-1 nel derby di andata con la Roma ed il 3-4-3 nella finale di coppa Italia con la Juve: due sfide di certo non facili che richiedevano coraggio e analisi dell'avversario per proporre proprio in queste occasioni un cambio di modulo.
Tipo di gioco:
Il calcio di Pioli è un calcio offensivo e verticale. Nel caso particolare la Lazio in serie A risulta la squadra che, in relazione al possesso palla, sbaglia più passaggi ed ha la minor percentuale di passaggi riusciti. questo perchè i giocatori della Lazio cercano con insistenza la verticalizzazione improvvisa, il passaggio filtrante, sopratutto in ampiezza, e prendono più rischi nella giocata.
Conseguenza di questo principio è che la lazio è la squadra che raggiunge con più facilità la zona cross in campionato, ed è stata addirittura in Europa la squadra che ha segnato più volte tramite azione che prevedeva un cross dal fondo. Questo è dovuto sia alle capacità tecniche e fisiche di giocatori come candreva e Anderson, sia di giocatori esperti e bravi nei tagli in area e nell'attacco frontale della porta(Klose e Parolo su tutti) e al contributo(seppur in maniera minore) di giocatori come Lulic e Basta, sia dalla capacità di pioli di sfruttare appunto questi giocatori con manovre che permettono la conquista della profondità in ampiezza.
La squadra di pioli anche in costruzione bassa rispetta questo trend: l'obiettivo in circolazione davanti alla propria porta, è quello di attirare gli avversari al pressing alto e far uscire dalle posizioni i giocatori avversari per poi attaccare la profondità con rapide verticalizzazioni nello spazio creato o con cambi di gioco.
Da sottolineare anche l'importanza di avere due centrali (o almeno uno dei due) capaci di giocare subito sul vertice basso o sull'ala facendo ripartire l'azione senza buttar via la palla; esempio di questa importanza sono state le difficoltà della Lazio durante l'assenza di De Vrij non tanto nel rendimento puramente difensivo quanto proprio nella velocità di riproposizione.
La lazio gioca un calcio "diretto", veloce e verticale, spregiudicato in fase di non possesso con difesa che si alza e che ha aumentato di molto il baricentro medio. L'altezza media della squadra la spinge ad un recupero palla in zona medio alta ed è infatti, dopo la juventus, la squadra che ha recuperato più palloni nella 3/4 avversaria. "voglio sopratutto compattezza dalla mia squadra e sono convinto che difendere alti sia un grande vantaggio perchè gli avversari non costruiscano in modo pulito l'azione" questa è una frase del mister che riassume il concetto. Questa spregiudicatezza ha consentito alla lazio di essere una delle migliori difese della Serie A.
Giocatori più sostituiti:
Le sostituzioni interessano molto spesso i 3-4 giocatori offensivi schierati dall'inizio.
Ruoli e reparti chiave:
- Il centrocampista arretrato(biglia), mediano d'impostazione, considerando il tipo di gioco verticale di pioli, s'è messo in luce proprio perchè da lui è rischiesto l'innesco e la verticalizzazione principale che scavalca le prime linee avversarie. Importanti risultano anche gli interni di centrocampo, che danno equilibrio ma nello stesso tempo garantiscono inserimenti frontali alla porta ed attacchi dello spazio. Parolo è un giocatore che in carriera, sopratutto nel parma, ha fatto praticamente l'attaccante aggiunto avanzando molto volte anche più di Cassano e amauri che agivano fuori dall'area, nella lazio in parte ha confermato il trend ma c'è da dire che in alcune occasioni è stato quasi "limitato" da klose nella zona da attaccare. Con un attaccante più mobile(ma che di conseguenza segna meno) come Djordjievic lo score di Parolo potrebbe essere ancora più interessante e sostanzioso.
Un contributo fantacalcistico superiore all'anno scorso potrebbe essere quello di lulic, giocatore utilissimo tatticamente perchè polivalente e che potrebbe offrire più soluzioni di gioco a Pioli. inoltre il mister aveva puntato forte su Lulic per tutta la preparazione anche a costo di cambiare ruolo a Parolo.
- Alla manovra offensiva partecipano sopratutto i giocatori esterni, che toccano mediamente molti palloni proprio per la capacità della lazio di trovare l'ampiezza sia per quanto riguarda gli esterni offensivi che gli esterni bassi.
Difficile sconsigliare qualche ruolo nella Lazio di Pioli vista quest'anno, ma nella prossima stagione potrebbe pagare il triplo impegno(coppa nazionale campionato coppa europea) con prestazioni meno continuative e risultati più altalenanti; questo è l'anno decisivo per pioli che dovrà confermarsi, per quanto riguarda il fantacalcio, occhio al turnover...giocatori come Klose e Mauri potrebbero giocare di meno e di conseguenza segnare meno, lo stesso Anderson vera punta di diamante potrebbe avere più occasioni per esser risparmiato ma la cosa positiva è che avranno più spazio le seconde linee(keita?)
Come potrebbe andare il campionato:
Per la Lazio e sopratutto per Pioli questa stagione rappresenterà la "prova del nove" e sarà necessario ancora più impegno e lavoro per confermarsi ad altissimi livelli come l'anno scorso. La Lazio è stata la squadra più bella e più spettacolare nella stagione 2014-15 ma aveva il vantaggio di non avere impegni infrasettimanali e settimane "corte". Il mister dovrà far girare di più i giocatori questo potrebbe far perdere qualcosina a livello di automatismi, la rosa è stata puntellata dove necessario(essendo già molto completa l'anno scorso), soprattutto comprando ottimi giocatori da alternare ai titolari(Morrison su tutti). Riuscire a trattenere i propri gioielli(De Vrji, Biglia ed Anderson su tutti) è probabilmente il miglior colpo che la Lazio potesse fare e questo lascia intendere che le intenzioni sono quelle di confermarsi e cercare di ripetere il risultato della stagione scorsa. Non sarà facile specialmente per il doppio impegno ma la Lazio è una delle migliori squadre in campionato specialmente a livello di gioco e di pericolosità offensiva.
Moduli utilizzati:
Nell'ultima esperienza (vincente) di Basilea, Paulo Sousa ha alternato gli stessi moduli utilizzati da Montella a Firenze: il 343 ed il 433, quest'ultimo modulo con variazioni nello scaglionamento dei giocatori a metà campo in modo da ottenere, anche a partita in corso, il passaggio al 4231. La sensazione è che Sousa, a mercato concluso, possa avere gli uomini, specie a centrocampo, che gli consentano di fare 4231, ma non è da escludere nemmeno l'ipotesi del 433 puro.
Specie a centrocampo ci sono vari dubbi sul gioco e sugli interpreti che verranno utilizzati. Solo il mercato potrà far capire meglio l'impostazione che vuole dare il tecnico.
(Intervista a Sousa) - Sul Modulo: ha ribadito di volersi adattare ai giocatori nello specifico comunque ha parlato di 433 "con vertice basso ed alto" quindi anche una sorta di 4231 che poi sono gli stessi visti a Basilea.
Tipo di gioco:
Paulo Sousa è il vero allenatore esordiente della Serie A 2015-2016 e desta la curiosità di molti addetti ai lavori e dei tifosi stessi. Reduce da un'esperienza più che positiva e vincente a Basilea , il tecnico adesso è chiamato a destreggiarsi nell'ambiente della Serie A, avendo il vantaggio di averla conosciuta da calciatore. Dal punto di vista tattico ci sarà occasione con il passare del tempo e con l'avvio della preparazione di conoscere meglio questo tecnico di cui adesso descriveremo le caratteristiche fondamentali.
Come già detto la "continuità" che potrebbe avere il progetto di Sousa con Montella, riguarda eslusivamente il modulo e sistema di gioco, perchè i principi di gerarchizzazione del gioco apprezzati con il Basilea sono stati nettamente diversi.
La Fiorentina di Montella è al terzo posto in Serie A per percentuale di possesso palla (quasi il 57% ) e media di passaggi riusciti (vicina all'85%). Ed è la squadra che, dopo la Juventus di Allegri, gestisce più il pallone nella metà campo avversaria. Giocare nella trequarti avversaria però, non significa necessariamente creare pericoli, ed in effetti la Fiorentina ha mostrato delle lacune in questo senso con delle problematiche a livello di velocità di circolazione della palla e, sopratuttto, incapacità di supportare una fase di rifinitura continuata e costante, tanto da portare il possesso palla della Fiorentina uno dei più "sterili" della Serie A (dopo squadre che hanno nettamente deluso le aspettative come Inter e Milan). L'obiettivo di Montella era quello di dominare le squadre avversarie con la gestione del pallone, ma alla mole di gioco enorme ed i numerosissimi passaggi eseguiti nella metà campo avversaria non seguivano un supporto ed una rifinitura utile alla prima punta; questo aspetto è spiegabile sia con l'involuzione di alcuni giocatori(Gomez) ma sopratutto alla caratteristica del gioco di Montella che non predilige attaccanti d'area e che li tende a "sterilizzare". Anche goleador di razza come Toni, Gilardino, con montella hanno avuto estreme difficoltà e non son riusciti a raggiungere la doppia cifra.
La panoramica su Montella è indispensabile per esaminare le differenze con Paulo Sousa. Il tecnico portoghese, relativamente all'esperienza di Basilea, non ha mai fatto vedere un calcio basato sul possesso palla, e non predilige il controllo a bassi ritmi del pallone, preferisce lasciare l'iniziativa all'avversario, abbassarsi di una 10ina di metri e puntare alla riconquista del pallone ed all'attacco della porta in velocità, con 4-5 uomini che gestiscono la transizione. Ci sono state intere partite, specie in Champions League con avversari più forti, in cui il Basilea di Paulo Sousa si è rintanato per 90 minuti nella propria metà campo, a fare densità per poi ripartire. Parlando in parole molto semplici, paradossalmente sembra molto più "italiano" Sousa rispetto a Montella, e, di contro, Montella incarna più di Paulo Sousa i principi di gioco tipici del calcio iberico. Montella ama il possesso palla a bassi ritmi, spagnoleggiante, Paulo Sousa vuole invece meno possesso, più dinamicità ed intensità.
C'è da dire che comunque le statistiche dicono che, nella fase a gironi di CL, la terza squadra più prolifica dietro ai soli Barça e Real è stata proprio quella svizzera, quindi non stiamo parlando certo del Giampaolo portoghese.
Riguardo al gioco con possesso palla, con Sousa si è visto quasi esclusivamente con lo Swansea. Ma è stato nella stagione 2009-2010 ed essendo la carriera di Sousa finora breve, ha iniziato nel 2008, non sappiamo quanto peso abbia l'esperienza di qualche anno fa con lo Swansea.
Come detto comunque è ancora presto per poterlo inquadrare bene.
(Intervista a Sousa) - ha parlato di filosofia e principi di gioco e la volontà di cercare di fare possesso palla "vorrei difendermi con il controllo del gioco" una sorta di continuità con Montella, ma anche parlato dell'allenamento delle famose "4 fasi" di gioco(possesso-non possesso-transizione negativa e positiva) sopratutto mettendo l'accento sulla transizione. quindi idea di base è sempre cercare di controllare il gioco ma la squadra dovrebbe essere più camaleontica anche sapendo giocare più in verticale ed a spazi aperti. Ha anche parlato delle palle inattive come aspetto importante da curare
- la sua intenzione è quella di integrare stabilmente qualche giovane in prima squadra per dare continuità al processo Settore Giovanile->prima squadra, lui ha parlato nello specifico di voler "accorciare il più possibile il ponte che c'è tra SG e Prima squadra".
Giocatori più sostituiti:
Le sostituzioni interessano prevalentemente i giocatori offensivi, non si notano anomalie.
Ruoli e reparti chiave:
- In attacco Sousa, specie nel Basilea, non ha mai utilizzato 2 punte contemporaneamente ma alternato una dalle caratteristiche più dinamiche(Embolo) ad un altra con caratteristiche di punta d'area vecchio stile(streller). Siccome quest'ultimo giocatore era un veterano della squadra nonchè capitano, e prossimo al ritiro dal calcio giocato, la sensazione è che aver schierato Streller molte volte, specie in partite importanti, sia stata più una forzatura che una questione dovuta a preferenze tecnico-tattiche. Possiamo affermare in linee generali che Sousa preferisce una punta veloce di gamba e di movimento, che possa attaccare lo spazio e dare sopratutto contributo alle ripartenze punto cardine del gioco di Sousa.
- A centrocampo, possiamo definire i giocatori utilizzati da Sousa complementari. Nella maggioranza dei casi ha schierato una mediana a 2 con un regista di qualità ed un giocatore di corsa ed interdizione, completati da un trequartista. A volte al posto del regista di qualità ha inserito giocatori di sostanza ma capaci di impostare. Nella Fiorentina attuale c'è quasi sovraffollamento di giocatori di qualità e manca proprio un mediano di rottura, che probabilmente arriverà nel mercato estivo. La figura "nuova" è quella del trequartista che Sousa potrebbe delegare a giocatori dotati tecnicamente ma allo stesso tempo con discrete capacità aereobiche, con una certa gamba e dinamicità(Mati Fernandez).
- Ruolo chiave nel modulo di Sousa sono gli esterni, chiamati più degli altri a gestire le transizioni ed ad attaccare gli spazi, in questo caso le alternative non mancano di certo ed un Rossi recuperato nel ruolo potrebbe fare la differenza(ma non è da escludere un suo impiego come trequartista), così come un esterno offensivo puro come Joaquin.
- Occhio ai giovani! Nel Basilea un giocatore come Embolo(classe 1997) è definitivamente esploso con Sousa, preferendolo, come si è già detto ad un "senatore" e un giocatore influente nello spogliatoio e negli equilibri del gruppo. Sousa ha avuto l'intelligenza di saper gestire la situazione "accontentando" il giocatore d'esperienza ma dando sempre delle possibilità alla punta africana, così altri talenti valorizzati. La Fiorentina ha un settore Giovanile di primo livello e rispetto agli anni con montella molti ragazzi potrebbero avere più occasioni per farsi notare in Serie A.
Come potrebbe andare il campionato:
Mercato un pò a rilento per la Fiorentina, alle prese prima con delle incompresioni con Montella e poi con il Chelsea per la vicenda Salah. La novità più interessante del Campionato è assolutamente Paulo Sousa tecnico giovane e talentuoso, che sembra essersi inserito molto bene in questo periodo iniziale e questo lascia ben sperare per la stagione. Sopratutto a centrocampo la Fiorentina modificherà il profilo tecnico tattico inserendo giocatori coerenti alla filosofia di gioco di Sousa, quindi centrocampisti più "muscolari" a discapito di giocatori con la prerogativa del controllo orientato+passaggio, ovvero i classici palleggiatori di Montella. L'acquisto di Suarez è da leggere sotto questo punto di vista, così come una possibile valorizzazione di Badelj centrocampista già in rosa che per caratteristiche rispecchia i requisiti del tecnico portoghese. Il calcio di Sousa tenderà ad essere meno monotematico di Montella, che si basava sui principi del possesso palla e dominio territoriale, mentre Sousa si adatta più all'avversario non disdegnando le verticalizzazioni improvvise e lo sfruttamento delle transizioni.
"Sono figlio di operai, quello che prendo mi basta ed avanza. Mi pagano per una cosa che molti fanno, ed ho fatto io stesso, la sera dopo il lavoro e gratis. Mi ritengo un uomo fortunato" M. S.
Moduli utilizzati:
Il 4312 visto ad Empoli è una novità nella carriera di Sarri che in passato era cultore del 4231. Molti anni fa qualcuno si ricorderà un Milan allenato da carlo ancelotti in Coppa Italia quasi venire eliminato da un Arezzo corsaro, allenato da Sarri. Quella squadra faceva 4231. Anche ad Empoli ha cominciato con questo sistema di gioco, ma dopo dei risultati non soddisfacenti, ha provato diverse soluzioni, tra cui il 343 ed il 442. Tutti senza risultato... finchè dopo un allenamento in cui s'è confrontato per molto tempo con i giocatori, ha provato il 4312. "Dopo 5 minuti capii che quello era il modulo giusto".
Rombo o 4231? come già detto il 4231 è stato un modulo prediletto di Sarri che secondo alcuni potrebbe riproporre a Napoli. In realtà, l'arrivo di Valdifiori, giocatore poco inquadrabile in un 4231, lascia pensare che il rombo venga riproposto, se non nel breve, sicuramente nel medio-lungo termine.
Tipo di gioco:
Ci sono diversi tipi di allenatori. I gestori, i manager, i gestori-massmediologi alla Mourinho, i cultori dell'estetica. Sarri appartiene ad un'altra categoria, ormai in via d'estinzione, quella dei Guidolin, dei Carlo Mazzone, dei Gasperini. Insomma la categoria dei maestri-insegnanti di calcio. E' un didatta, uno studioso, talmente meticoloso che all'Empoli ha introdotto i droni per riprendere dall'alto gli allenamenti e rivederli. E' uno che lavora con il materiale a disposizione, lo sfrutta e lo plasma e cerca di tirare fuori il meglio da ogni giocatore a disposizione. Ha allenato 19 squadre in 21 anni di carriera partendo dai Dilettanti della Seconda Categoria.
Cosa sorprende dell'Empoli? Sicuramente la fase difensiva.
Difficilmente, neppure in serie A quindi a livelli TOP, si vede una squadra muoversi e difendere come un blocco unico. I difensori sembrano quattro ballerini della Scala talmente coordinati da fare il passettino in avanti nello stesso istante. Il pallone è l'unico riferimento, o meglio il primo riferimento, come da ABC del calcio e dei principi della zona purissima, l'avversario passa in secondo piano. La difesa sale quasi all'altezza del cerchio del centrocampo compattando la squadra e restringendo gli spazi di giocata all'avversario. La riconquista del pallone diventa automatica con questa densità ma il pericolo maggiore è dovuto proprio a questa filosofia che non ammette il minimo errore. I meccanismi devono essere puntuali e mai in ritardo, nel malaugurato caso si prendono ripartenze pericolose e si aprono praterie per gli avversari. La coordinazione, la scelta di tempo e l'applicazione aggressiva dell'elastico difensivo sono i principi cardine del non possesso di Sarri ma che richiedono ore ed ore di lavoro e di esercitazioni anche ripetitive e "noiose" per gli stessi giocatori.
Dal punto di vista del possesso palla, Sarri è un allenatore che insiste sul concetto di verticalità e verticalizzazioni. Non vuole mai che il pallone sia giocato e passato da giocatori dello stesso reparto salvo eccezioni o situazioni preindirizzate con schemi preposti alla verticalizzazione. Al trequartista, che sia del 4231 o del 4312, il Mister non chiede contributo in costruzione nè compiti di regia, non vedrete il trequartista "abbassarsi" per smistare ma tutto all'opposto, da questo giocatore Sarri vuole l'attacco allo spazio in relazione al movimento contrario della punta che va incontro e che crea spazio alle proprie spalle. In questo spazio deve inserirsi il trequartista sempre alla ricerca costante della verticalità e dell'attacco frontale alla porta. E' chiaro che in questo caso parliamo di un attaccante "aggiunto" o incursore.
Il regista è invece il giocatore che ha il compito di smistare più possibile il pallone, preferibilmente in verticale o per la punta o per il trequartista, dando l'alternativa e la possibilità di scarico ai difensori ed ai terzini.
Giocatori più sostituiti:
Punta centrale in primis 19 su 31 partite e poi gli altri giocatori offensivi.
Ruoli e reparti chiave:
- Il ruolo di trequartista sembra calzare a pennello ad un giocatore come Hamsik. Lo slovacco è un maestro nella lettura situazionale dello sviluppo dell'azione, nell'attacco dello spazio libero in verticale e fronte alla porta per concludere l'azione. Il lavoro che Sarri richiede al trequartista sempre essere perfetto per Hamsik.
- Il movimento degli attaccanti, soprattutto di uno dei due (all'Empoli è stato Maccarone), è imprescindibile nel calcio di Sarri ed è lui con il suo movimento, generalmente incontro, a dare il via per le giocate ed i movimenti degli altri giocatori offensivi, e lo sviluppo dell'azione. Il movimento senza palla della prima punta è fondamentale per creare spazio alle proprie spalle sul quale deve "buttarsi" poi il trequartista. Negli schemi è il movimento della punta che dà il "via". In gergo si chiamano "movimenti ad innesco" e nell'Empoli fondamentale lo è stato Maccarone, così come Higuain ha la capacità di giocare spalle alla porta, il lavoro senza palla dell'attaccante è talmente fondamentale e dispendioso che nell'empoli Maccarone e Pucciarelli sono stati i giocatori più sostituiti.
- Sarri ha portato con sè Valdifiori piuttosto che gli altri giocatori, e questo è fattore indicativo. L'empoli girava attorno al suo regista, che consentiva verticalizzazioni e accelerazioni nel gioco. Valdifiori secondo le statistiche è il giocatore nell'annata 2014-2015 che ha effettuato il maggior numero di passaggi chiave in Serie A, con una media rispetto ai minuti giocati superiori ad altri registi come Pirlo.
- I terzini devono dare, come gli attaccanti, grande contributo all'azione con salite e sovrapposizioni ripetute, e formano le cosiddette "catene laterali" con l'interno di centrocampo del proprio lato più l'attaccante che si defila. Tutti gli spazi e le aperture, i movimenti in ampiezza, hanno l'obiettivo di garantire più spazio possibile da far sfruttare al trequartista.
Da cosa nascono i dubbi? Può un insegnante di calcio come Sarri, uno stakanovista, essere apprezzato in un solo anno di lavoro? Obiettivamente un allenatore che firma per una sola stagione non è un buon biglietto da visita per i giocatori e non sembra ideale nella volontà di costruzione di un progetto, è un discorso generale ma che vale ancor di più per un allenatore con le caratteristiche di Sarri. Sarri ha bisogno del lungo periodo e questo va in antitesi con il tipo di contratto offertogli. La società dà l'impressione di non voler tutelare l'allenatore e di non proteggerlo nel caso in cui i risultati tardino ad arrivare o comunque nel caso in cui, com'è logico aspettarsi, gli automatismi non siano ancora "automatici" come nel contesto empolese (ma lì Sarri allenava da 3 anni). La sensazione è che la società si "lava le mani" e che le responsabilità, in caso di fallimento (fallimento è una parola grossa, diciamo "rallentamento" dei risultati), si attribuiscano tutte all'allenatore.
Come potrebbe andare il campionato:
Totale rivoluzione di guida tecnica in casa Napoli che lascia un allenatore di fama e livello internazionale come Benitez per offrire un'occasione importante, e strameritata, a Maurizio Sarri. Difficile che Sarri si lasci sfuggire questa occasione e i primi giorni di ritiro confermano grande dedizione, molto lavoro e un rapporto umano con i giocatori già formato. L'arrivo di Valdifiori è un colpo importante che da una certa garanzia a Sarri di poter fare il suo gioco, centrocampo completato da allan giocatore straordinario instancabile per km percorsi e palloni recuperati, primo giocatore della Serie a nella percentuale dei takle riusciti(uno ogni 20 minuti). Il Napoli per assecondare l'udinese ha perso Zapata e britos, ma mentre in attacco gli azzurri sono molto ben coperti, in difesa dovrebbe arrivare il sostituto(Astori) un acquisto che comunque non sposta gli equilibri del reparto, che lavorerà assolutamente sull'applicazione dei principi della zona pura con fuorigioco sistematico e elastico difensivo. A centrocampo la novità, oltre quelle di valdifiori ed allan, è Hamsik in posizione di interno a formare praticamente un centrocampo inedito nel napoli 2015-16, con lo slovacco che ha chiesto al mister di poter giocare in quel ruolo chiamandosi fuori per quello da trequartista. Ruolo in cui è stato provato Insigne e che inevitabilmente cambia le carte in tavola perchè i compiti sono diversi da quelli di un Saponara o di quelli che poteva avere lo stesso Hamsik, non avendo quindi solo compiti di inserimento ma considerando il livello tecnico del furetto Napoletano, il trequartista avrà anche compiti di "manovra" e nelle prime esercitazioni si è notato che rappresenta la sponda ideale del regista.
Moduli utilizzati:
"Il sistema di gioco che preferisco è con 3 difensori centrali e 3 punte. Uso il 3-4-3 perché mi permette di difendere in superiorità numerica nella zona centrale e di offendere con tre punte, una centrale e due laterali, in modo che sia più semplice ed efficace organizzare i movimenti degli attaccanti e fare in modo che almeno due di essi possano vedere la porta per attaccare la profondità. La squadra deve comunque essere pronta e capace di adattarsi alle situazioni: se per esempio gli avversari schierano un solo riferimento offensivo, può essere controproducente avere tre difensori centrali."
Gasperini è l'essenza del 343 nonchè uno dei pochissimi tecnici rimasti a utilizzare questo modulo. Gasperini è inoltre un tecnico abbastanza elastico da poter cambiare sistema di gioco, anche con il Genoa è spesso passato alla difesa a 4 in un 433 quasi puro. In passato ha anche utilizzato il 442 a rombo con un trequartista+2 punte. L'importante è per Gasperini avere tre riferimenti offensivi.
Tipo di gioco:
Gasperini è probabimente l'allenatore dal punto di vista tattico più camaleontico della Serie A. Mourinho dopo un Inter-Genoa 0-0 disse che "l'allenatore che mi ha messo più in difficoltà in questi anni in serie A è Gasperini. In quella partita ha cambiato modulo 4-5 volte per mettermi in difficoltà." In effetti anche il 343 di base che Gasperini schiera, a partita in corso si trasforma in un 451 in fase di non possesso, con grande lavoro degli esterni di centrocampo, per tornare 343 in fase di possesso palla ed in alcune occasioni è possibile anche vedere un esterno avanzare a tal punto da schierarsi sulla linea dei 3 attaccanti in un insolito 334. I movimenti degli esterni sono davvero un "rebus" per chi non è abituato al calcio di Gasperini o si approccia per la prima volta all'osservazione della sua squadra. Dopo un Fiorentina-Genoa di 2 anni fa fu chiesto a Gasperini chi avesse fatto l'esterno sinistro visti i continui scambi tra Marchese, Antonelli etc. Il Mister filosofeggiando rispose "posso assicurare che c'è un ordine logico dietro tutto questo caos".
E' chiaro che è un calcio che prevede spirito di abnegazione, sacrificio, fiducia nell'allenatore e voglia di imparare. Leggendola in questa maniera si spiega il fallimento di Gasperini in una big come l'Inter in quel periodo particolare. Continuando ad analizzare il non possesso palla, Gasperini ama il pressing alto, ma quando la squadra per vari motivi non può attuarlo(defezioni, mancanza di condizione atletica, avversario di caratura tecnica superiore), il Mister non rinuncia certo a chiudersi nella sua metà campo prediligendo la copertura degli spazi rispetto alla pressione diretta uomo VS uomo. In questo caso di 2 esterni di centrocampo fanno a tutti gli effetti i terzini trasformando a volte la squadra e la difesa in una linea a 5. Il lavoro degli esterni è talmente dinamico da non riuscire ad inquadrare un modulo preciso in non possesso palla. Come dice lo stesso Gasperini è un caos organizzato.
In fase di possesso palla è allo stesso modo richiesto un contributo dinamico dei giocatori esterni, con la ricerca dell'ampiezza sopratutto nei cambi di gioco e nella ricerca del lato debole scoperto dagli avversari. Il pressing alto, quando eseguito correttamente e con i tempi giusti, consente un recupero del pallone al cospetto dei 20-25 metri avversari creando occasioni pericolose.
Giocatori più sostituiti:
Le sostituzioni interessano prevalentemente i giocatori offensivi, non si notano anomalie.
Ruoli e reparti chiave:
L'esigenza tecnica di Gasperini è quella di avere in rosa giocatori disponibili e che lo seguano in tutto. Il gioco di Giampiero come s'è visto è fatto di consegne particolari e compiti particolari, non a caso a rendere ed a valorizzarsi, nella genova rossoblu', son stati giocatori giovani di prospettiva o giocatori più esperti dal punto di vista internazionale, più navigati ma che erano in un momento critico della carriera, con voglia di rilanciarsi e senza presunzione di fare ciò che volevano in campo senza dare retta alle consegne dell'allenatore.
- Molti attaccanti con Gasperini hanno avuto una seconda giovinezza(matri, Borriello), altri sono esplosi o sono stati valorizzati, l'importante è che abbiano la voglia e le capacità atletiche per offrire dinamismo e contributo importante nel pressing alto che piace all'allenatore.
- Gli attaccanti esterni sono nel 343 gasperiniano quelli che danno contributo maggiore alla manovra offensiva, sia nella ricerca di profondità fronte alla porta, sia con tagli "dentro" il campo ed a concludere la manovra sviluppata dalla corsia opposta.
- I giocatori esterni di centrocampo, come si è parlato ampiamente fanno un gioco particolare con elevato dinamismo e mobilità, la manovra offensiva del Mister vuole sbocchi costanti sulle corsie laterali ed agli exploit passati di Edenilson, antonelli, Antonini, Motta, De Ceglie etc, potrebbero aggiungersene altri.
Come potrebbe andare il campionato:
Mister Gasperson dovrà confermarsi il Demiurgo genoano dopo una campagna acquisti tipica "genoana", con molte cessioni e molti acquisti. Non è mai facile comporre squadre che cambiano tanto ogni anno ed in questo aspetto Gasperini è ormai un maestro. Il Genoa ha perso pezzi importanti come Falque, Bertolacci e Niang, a cui si aggiunge la scommessa fallita Lestienne, e senza contare un giocatore importantissimo a livello tattico come Edenilson, abile nell'interpretazione del "doppio" ruolo che chiedeva gasperini e giocatore chiave per il cambiamento di modulo in corso del match. Il Genoa ha investito in ogni ruolo, ed in difesa l'acquisto di spicco è senza dubbio Munoz, a centrocampo Figueiras è chiamato all'eredità di Edenilson, in attacco alla corte di Gasperini arriva Pandev giocatore che in Italia ha dato il meglio di sè, attaccante altamente tecnico. Con il Pavoletti visto gli ultimi periodi del campionato, e probabilmente che punta anche all'Europeo 2016, l'attacco del genoa è uno dei più temibili del Campionato, fermo restando che l'acquisto migliore sarebbe in maniera assoluta la conferma di Perotti, riuscendolo a trattenere.
Moduli utilizzati:
"Ci sono allenatori che scelgono un modulo e lo giocano per tutto l'anno. Io non faccio parte di questa categoria, ognuno la vede alla sua maniera ma io non ho un sistema predefinito, non gioco solo con un modulo, ma prendo in considerazione diverse soluzioni. Questo perchè ritengo che nel calcio moderno e con i giocatori che ci sono al giorno d'oggi, cambiare durante la partita e durante la stagione non sia sinonimo di debolezza e confusione ma invece significhi avere forza e consapevolezza nei propri mezzi." Questa è la filosofia di Walter Zenga che in carriera ha utilizzato più moduli, dal 442 al 433, talvolta ricorrendo anche alla difesa a 3. Si segnala negli anni da tecnico un maggiore utilizzo del modulo 4231.
Tipo di gioco:
"Appena arrivo in una squadra, quando m'è capitato anche da subentrato, la prima persona che porto a cena fuori e con cui voglio parlare è il magazziniere. Nelle squadre di club è l'unica persona che rimane nello stesso posto per molto tempo, forse da 30 forse da 40 anni, è l'unico che mi può dire tutto. Il materiale umano a disposizione è fondamentale e devo guardare cosa ho a disposizione per poi compiere delle scelte. La parola chiave è l'adattamento ed il pensare positivo. Quando la vita ti dà i limoni, fatti una limonata. Bisogna fare di necessità virtù."
Particolarità di Zenga è quella di relegare molti compiti al suo staff. La Sampdoria ha introdotto due nuove figure collaborative come Gigi Cagni (allenatore della fase difensiva) e Bellucci (allenatore della fase offensiva) sotto coordinamento ovviamente di Mister zenga.
Il gioco del Mister è di difficile inquadramento proprio perchè Zenga ha fatto vedere doti "camaleontiche" in carriera. Possiede grande capacità di adattamento tattico alle caratteristiche dell'avversario per sfruttare al massimo le proprie potenzialità, con i relativi accorgimenti e modifiche a gara in corso.
Generalmente il tecnico cura molto la chiusura degli spazi nei propri 30 metri, ma con scelte "coraggiose": nel modulo visto più volte applicare, 4231 che diventava 442 in non possesso, il pressing degli attaccanti non indirizza la manovra avversaria classicamente su linee esterne, ma in zona centrale: dai 4 centrocampisti Zenga vuole maglie strette e copertura centrale, stando molto vicini tra loro: questo crea densità e recupero facilitato tramitte intercetto o contrasto in zona nevralgica. Zenga in questo modo vuole costringere l'avversario a giocare lungo verso le punte, o verso gli esterni alti. Nel primo caso i difensori hanno il compito di giocare sull’anticipo "forte" e di non lasciare tempo e spazio per la giocata agli attaccanti avversari; nel secondo caso veniva inizialmente lasciata libera la giocata, per poi andare in chiusura attraverso un lavoro coordinato di un attaccante, di un centrocampista e del terzino.
Zenga ama molto la concretezza ed i suoi, generalmente, giocano un calcio simile a quello visto applicare dalla Sampdoria di Mihajlovic. Quindi squadra che non ama molto il possesso palla ma che resta ugualmente pericolosa con folate offensive, verticalizzazioni. Cura particolarmente in allenamento la gestione della fase di transizione "la fase più importante del calcio moderno".
Ruoli e reparti chiave:
- Il pacchetto arretrato, viste le capacità tattiche di Zenga nel "non" far giocare l'avversario e considerando che è stata introdotta una nuova figura nello staff appositamente per il miglioramento della fase difensiva, vale a dire Gigi Cagni tecnico con esperienza trentennale nel mondo del calcio e grande conoscenza dei principi di tattica individuale e collettiva, il numero di goal subiti potrebbe ricalcare il trend della stagione sotto la guida di Sinisa. Molto ovviamente dipenderà dalla qualità degli uomini e dal mercato in entrata.
- LE PALLE INATTIVE. La scorsa stagione la Sampdoria è stata una delle migliori squadre del campionato per marcature arrivate su sviluppi di palla inattiva. Lo score potrebbe essere riconfermato anche il prossimo anno, considerando che uno storico collaboratore di Zenga esperto nelle palle inattive a favore, Gianni Vio, appena scaricato dal Milan insieme a tutto lo staff di Inzaghi, potrebbe ricongiungersi al Mister della Sampdoria. Il Milan lo scorso anno ha deluso le aspettative ma c'è da dire che molti han fatto confusione tra palle inattive a favore ed a sfavore: prima di tutto il vero problema della squadra rossonera sono state le palle inattive battute dagli avversari (Vio invece è un curatore della parte offensiva e basta), e sopratutto è da verificare le possibilità e lo spazio che Inzaghi ha dato e concesso a Vio durante la settimana; gli schemi hanno bisogno di essere provati almeno dedicandogli un paio di sedute durante la settimana, considerando che bisogna cambiarli spesso per sorprendere gli avversari, al Milan probabilmente non c'è stata dispinibilità di tempo. Il Milan di quest'anno aveva ben altri problemi più gravi e solitamente quando vai male e deludi, durante la settimana più che "perdere tempo" provando gli schemi su angoli e punizioni ti dedichi ad altro e alla correzione di principi più importanti. Inutile provare gli schemi da calcio d'angolo se su azione crei un 2-3 occasioni a partita: meglio curare i principi di possesso palla, poi gli angoli la Domenica li tiri in mezzo e "come và, và". Con Zenga invece siamo abbastanza sicuri che la collaborazione possa dare maggiori risultati, sopratuttto perchè c'è sinergia tra Vio e Zenga ed il Mister lascerà sicuramente spazio ed autonomia, durante la settimana, per la cura delle palle inattive a favore.
Come potrebbe andare il campionato:
Rivoluzioni in casa Sampdoria che si separa professionalmente con Mihajlovic ed offre una chance importante ad un tecnico a mio parere sottovalutato come Zenga. Allenatore di grande carisma e staff interamente rivoluzionato e la sensazione è abbastanza positiva poichè si nota sinergia tra le varie figure e coesione, un gruppo che lavora per un obiettivo comune. Novità assolute le figure di Cagni e Bellucci che lavoreranno rispettivamente su fase difensiva ed offensiva. La Samp oltre a mihajlovic ha perso Romagnoli giocatore fondamentale l'anno scorso, ma non sottovaluterei nemmeno la cessione di Obiang, sostituito comunque dall'acquisto di un giocatore di spessore internazionale come Fernando, è questo comunque il reparto che è stato più rivoluzionato, palombo dovrebbe indietreggiare nelle gerarchie a discapito dell'ex palermitano Barreto, lo stesso talentino Correa arrivato lo scorso anno dovrebbe venir promosso titolare. Zenga dal punto di vista tattico si prende più rischi di Mihajlovic, ma è anche molto bravo nella lettura situazionale del match, nella preparazione della partita e nell'adattare la proprio squadra alle caratteristiche di quella avversaria, anche annullandone le fonti di gioco, da questo punto di vista la Sampdoria magari non ripeterà il rendimento difensivo dello scorso anno ma specialmente incrociandola, il portiere secondo me è affidabile. Il mercato dovrebbe ancora portare pezzi importanti a disposizione del Mister e se ripetere l'annata passata potrebbe essere quasi "impossibile", la squadra può comunque dire la sua specialmente in casa.
Moduli utilizzati:
Nell'Inter della scorsa stagione il tecnico di Jesi appena subentrato è passato alla difesa a 4 utilizzando il 4231. Con il trascorrere del tempo e con i risultati che sono tardati ad arrivare, ha introdotto il 4312. Nella sua carriera questi due moduli sono stati mediamente i più utilizzati, alternadoli anche ad altri sistemi di gioco più o meno simili(433).
Tipo di gioco:
L'inter 2014-2015 è stata probabilmente la squadra che più ha deluso rispetto alle aspettative. Mazzarri, pur facendo vedere buoni risultati nell'annata precedente, non è mai stato digerito dall'ambiente e tifoseria complice anche la sua filosofia calcistica ed il suo calcio poco bello da vedere ed altamente concreto.
Mancini è dovuto ripartire quindi dai fondamentali e dai principi di gioco, i risultati per ora non gli hanno dato ragione ma a sua discolpa c'è da dire che non dev'essere stato facile mettere insieme la sua Inter mettendo insieme i "cocci" o comunque giocatori non scelti da lui, in una squadra che, come detto, in pura filosofia mazzarriana giocava 352 con poco possesso palla e più ripartenze. Mancini appena arrivato(derby con il Milan), ha subito impostato la squadra con la difesa a 4, facendo vedere un 433 piuttosto atipico dovuto alla posizione di Kovacic. Dopo il mercato di Gennaio , l'arrivo di due giocatori di fascia offensivi(Podolsky e Shaqiri) aveva lasciato presagire l'utilizzo del 4231...al contrario, questo modulo è stato abbandonato con il passare del tempo proprio per la scarsa predisposizione al lavoro di copertura degli esterni offensivi che non garantivano equilibrio per la squadra.
In effetti Mancini è poi passato al definitivo 4312 ed utilizzando il "vecchio" sistema di gioco come soluzione a partita in corso quando c'era bisogno di una squadra più offensiva o di recuperare il risultato.
Cosa ha cambiato l'inter con Mancini? Ovviamente non si tratta solo di modulo ma una diversa filosofia: cercare con più insistenza il possesso palla ed il dominio territoriale, meno lanci lunghi(dai 50 di Mazzarri ai 30), più manovra basata su fraseggio corto e soluzioni rasoterra(media dei passaggi superiore a 500 con Mancini rispetto ai circa 400 della gestione Mazzarri).
Aumentato il tempo di gestione del pallone, di conseguenza aumenta anche la ricerca degli sbocchi in fase di costruzione: Mancini ha cercato di far occupare il campo in ampiezza dai terzini in alternanza agli interni di centrocampo, ed in profondità dagli attaccanti, col risultato di avere più soluzioni di giocata e buona alternanza nell'impostazione su ampiezza, profondità o in zona nevralgica (importanti i movimenti del trequartista). Sotto pressione alta avversaria la consegna è quella di indirizzare il più in fretta possibile il pallone nei corridoi laterali per poi cercare l'imbeccata verso l'attaccante o, se possibile, il filtrante centrale tra le linee per un centrocampista/mezzapunta. E' molto ricercata la soluzione tra le linee cercando anche di far "ruotare" gli uomini del rombo di centrocampo, sopratutto il trequartista che deve creare spazio con movimenti in ampiezza(o incontro): l'obiettivo è quello di liberare l'inserimento di Guarin abile nella conclusione sia da fuori che dentro l'area. Il contributo delle due punte è anch'esso fondamentale nella creazione del gioco (Icardi, pur essendo un finalizzatore puro risulta essere molto più coinvolto nella manovra rispetto alla gestione di Mazzarri).
Cosa non ha funzionato quest'anno? Alla luce di una tutto sommato sufficiente manovra offensiva (ma migliorabile) i problemi sono dovuti sopratutto alla gestione della fase difensiva, l'Inter quest'anno ha subito circa il doppio delle signature di due anni fa. Se da un lato il dato si spiega con il difficile adattamento di un centrale di livelli internazionale come Vidic, quest'anno la difesa in generale è stata contraddistinta da errori marchiani del singolo e di tattica collettiva. L'impressione è che l'intesa tra i due centrali difensivi(Ranocchia-Jesus) debba migliorare moltissimo sopratutto nei movimenti di copertura reciproca, è ovvio tuttavia che il passaggio alla difesa a 4 dopo anni di difesa a 3-5 possa essere un pò più complicato da assorbire ma questo non giustifica gli errori dei singoli(specie di Ranocchia) che in passato in una difesa a 4 ci avevano già giocato.
Specialmente riguardo Ranocchia, le sue prestazioni di quest'anno vanno aldilà della possibile involuzione del giocatore e sono più che altro attribuibili ad una situazione psicologica delicata. In poche parole, la fase difensiva dell'inter può solamente migliorare, considerando anche che l'Inter è invervenuta già sul mercato acquistando Kondombia, un giocatore di elevato spessore nel recupero palla e distruzione del gioco avversario.
Giocatori più sostituiti:
Non ci sono percentuali altissime per determinati ruoli. Comunque tra i più sostituiti ci sono i tre davanti. Punte e trequartista ed a seguire esterni e centrali di centrocampo.
Ruoli e reparti chiave:
- A prescindere dal Modulo che Mancini adotterà nella stagione 2015-16, che potrebbe essere sia 4312 sia 4231, una figura importante nella fase offensiva e di costruzione risulta sempre essere il trequartista. nella sua carriera da allenatore Mancini ha dimostrato di avere un grande "attaccamento" per questo ruolo adattandonci anche giocatori con caratteristiche diverse, possiamo comunque affermare che per Mancini l'uomo tra le linee è fondamentale.
- L'intesa dei due attaccanti così come il numero di palloni mediamente toccati è decisamente aumentato, come si è già detto, l'intesa tra Icardi e Palacio è nettamente migliorata con il primo abile a muoversi su tracce profonde "bloccando" la difesa avversaria, il secondo segue con movimenti incontro. Le punte tendenzialmente si muovono con movimenti contrari ma è capitato anche si trovino vicine per scambiarsi il pallone e soprattutto nel classico principio della ricerca del terzo uomo da mandare in porta (il trequartista o l'interno incursore).
- Da segnalare il netto miglioramento, con Mancini, delle prestazioni di Guarin; pur essendo un giocatore molto discontinuo, e tatticamente di difficile gestione perchè molto anarchico, Guarin ha senso dell'inserimento e grande tecnica di tiro, ed il Mister ha cercato di valorizzare le sue doti anche "muovendo" la squadra per creargli spazio d'inserimento.
- Sulla difesa il discorso è già stato affrontato prima ma si riassume dicendo che la situazione può solamente migliorare.
Come potrebbe andare il campionato:
Numerosissimi i movimenti di mercato in casa Inter che in pratica "boccia" il mercato di Gennaio 2015 mettendo sul mercato Shaqiri e cedendo Podolsky, acquisti probabilmente fatti in funzione di garantire a Mancini uomini per un 4231, ipotesi abbandonata dopo qualche esperimento probabilmente per la poca utilità in non possesso soprattutto dello svizzero. Mancini è infatti poi tornato al 4312. L'inter comunque rivoluziona il reparto difensivo(potenzialmente con l'acquisto di tre titolari: Montoya, miranda e Murrillo) e puntellando gli altri reparti con giocatori di alto livello internazionale. 40 milioni per un giocatore come Kondombia non sono pochi ma si tratta di un giocatore di assoluto livello nell'interpretazione della fase di non possesso, essendo un giocatore di grande atletismo e prestanza fisica abile a "sradicare" i palloni ma anche nei principi della presa di posizione ed intercettamento. Per capirci, una via di mezzo tra Vieira ed il Sissoko juventino al top della forma. Dal punto di vista tattico, all'inter lo scorso anno è mancato soprattutto equilibrio e pur facendo buon calcio, anche se molto a sprazzi, la sensazione era quella di una squadra che si "bucava" facilmente, ed in effetti il mercato è stato impostato proprio cercando di migliorare il livello degli uomini in difesa.
Moduli utilizzati:
Giampiero Ventura è il padre del 442 "moderno" ma che lui stesso definisce 424, straordinariamente interpretato in provincia, a Pisa, Bari ed inizialmente a Torino, ed ispirando moltissimi altri allenatori italiani(Conte su tutti). Si diploma a Coverciano tuttavia con una tesi sul "possesso palla nel 343" modulo che lui predilige nettamente più degli altri e che ha riproposto, seppur con qualche variante tattica a Torino, ormai squadra che gioca a memoria un sistema di gioco figlio del 343, vale a dire il 3412.
Attualmente utilizza un 3-5-2, evoluzione del 424, che in fase di non possesso diventa un 5-3-2.
Tipo di gioco:
Il tecnico ligure è ormai definito il Demiurgo del calcio italiano. E' una accezione senza dubbio azzeccatissima e calzante per un allenatore che, nel corso degli anni, è riuscito a fare esprimere a tutte le squadre che ha allenato un calcio propositivo e divertente riuscendo a tirare fuori il meglio dai giocatori a disposizione. Alla fine della scorsa stagione gran parte degli addetti ai lavori ed appassionati riteneva che le fortune del Torino in Serie A, e di Ventura, fossero attribuibili a giocatori come Cerci ed Immobile. Il rendimento del Torino dopo la stagione attuale, ed allo stesso tempo quello(scarso-mediocre) dei giocatori in questione in altri lidi, confermano invece le capacità del tecnico genovese.
Per capire l'evoluzione del 424 di Ventura al 352, ed i motivi del passaggio a quest'ultimo sistema di gioco, bisogna partire da un concetto fondamentale del mister: in costruzione bassa non si butta MAI palla, nemmeno il portiere salvo rarissimi casi rinvia lungo. Ventura preferisce il giropalla basso tra i difensori piuttosto che rinviare lungo con il 50% di possibilità di mantenere il possesso palla. L'introduzione di un centrale in più garantisce di ottenere generalmente sempre la superiorità numerica 3vs2 sulle punte avversarie ed evitare con più facilità le manovre di pressing avversario. La maggior parte delle volte, dopo un giropalla tra i 3 difensori+portiere(a cui è chiesta una tecnica di base buona nel passaggio e controllo orientato), si cerca di liberare spazio e tempo di giocata per un centrale difensivo che cerca generalmente la giocata lunga sulle punte alle quali è chiesto di rimanere sempre vicine. A questo punto intervengono a rimorchio i centrocampisti che sono chiamati ad accorciare velocemente per raccogliere lo scarico dell'attaccante. Una delle mancanze del Torino di quest'anno è stato l'apporto dei centrocampisti centrali che non avevano nelle loro caratteristiche l'incursione, pagando anche la leggera involuzione di un giocatore talentuoso come El Kaddouri e soprattutto le difficoltà di ambientamento di Sanchez Mino giocatore con le caratteristiche ideali. La manovra quindi, constatando queste mancanze, si spostava sulle fasce cercando il fondo e l'imbeccata della punta su cross; il Torino della scorsa stagione ha avuto una leggera involuzione dal punto di vista della vena realizzativa, attribuibile comunque alla diversa caratura tecnica di giocatori come Immobile e Cerci rispetto a quagliarella ed amauri. Giocatori di buonissimo livello ma ai quali mancavano caratteristiche ideali per la gestione di un'altra fase prediletta di Ventura, vale a dire le transizioni mediante ricerca della profondità dei tagli della punta(Immobile) e dell'uno contro uno in campo aperto(cerci). Con quella tipologia di giocatori il Torino poteva permettersi di difendere più basso o comunque di lasciare per più tempo l'iniziativa all'avversario puntando sui capovolgimenti di fronte. L'abilità di Ventura è stata di adattarsi alle caratteristiche diverse dei giocatori a disposizione non a caso il Toro ha aumentato quest'anno la percentuale di possesso palla e l'altezza media del baricentro.
In fase di non possesso palla il Torino si schiera con un 532, con la linea difensiva che copre bene gli spazi in ampiezza ed i 3 centrocampisti a garantire con i centrali difensivi un blocco di 3+3 in zona nevralgica. Il Torino ha mostrato grande capacità nelle letture difensive e nelle coperture reciproche degli spazi tanto da essere una delle migliori difese tra le mura amiche, ed in generale in Serie A. Questo aspetto è conseguenza sia dell'atteggiamento di squadra sia delle capacità difensive individuali di giocatori come Moretti, Glik, etc. La squadra tende ad attendere l'avversario nella propria metà campo restando corta in 35 metri e "forzando" le giocate avversarie che per "sfondare" debbono ricorrere necessariamente all'aggiramento tramite le corsie laterali o a verticalizzazioni rischiose. Da queste giocate rischiose scaturivano, 2 stagioni fa, le ripartenze letali di giocatori come Cerci ed Immobile. Le ripartenze di quest'anno invece sono state basate sopratutto dalle folate dei giocatori di fascia(Darmian e soprattutto Bruno Peres), ma hanno reso meno semplicemente perchè i giocatori in fase di non possesso dovevano abbassarsi sulla linea dei difensori per formare una linea a 5 e di conseguenza nel capovolgimento di fronte avevano troppo campo davanti prima di raggiungere la porta avversaria. Dal mercato estivo dipenderà il "destino" di questa squadra e se l'intenzione è migliorare la fase offensiva sulle fasce o tornare alle "origini" con giocatori più contropiedisti in attacco. E' un Torino comunque, quello di quest'anno, che si è evoluto come squadra più attenta alla fase difensiva e che di conseguenza ha perso qualcosina nella pericolosità offensiva, pur seguendo in sostanza la filosofia del Mister ovvero giocando un calcio propositivo e bello da vedere.
Giocatori più sostituiti:
Le sostituzioni interessano prevalentemente i giocatori offensivi, non si notano anomalie.
Ruoli e reparti chiave:
- Il blocco difensivo portiere+centrali si è distinto in questi anni per continuità e solidità. Il Torino è squadra che tende a subire poco e le manovre di mercato estivo ci faranno capire se l'intenzione è di mantenere questo trend oppure se si vuole osare qualcosina in più.
- Gli esterni essendo gli unici uomini in fascia sono chiamati ad un grande lavoro di ripiegamento e proposizione. Ventura ha fatto girare molto questi giocatori applicando molto turnover, e risultano comunque un ruolo chiave nelle sue squadre. Bruno Peres e Darmian sono giocatori con grandi capacità condizionali e corsa, il brasiliano soprattutto ha dimostrato di essere un giocatore di alto livello nell'attacco allo spazio e nell'abilità di conduzione del pallone importante nella gestione delle transizioni.
- Al torino quest'anno è mancato più di ogni altro il contributo del centrocampista "incursore". Nel gioco di Ventura è fondamentale avere un centrocampista che accorci dopo le verticalizzazioni dei difensori facendo da "rimorchio" alla punta. E' tutto da vedere se Ventura punterà alla rivalutazione dei giocatori a disposizione nel ruolo o se il Torino interverrà sul mercato per coprire questo ruolo.
- Gli attaccanti sono sfruttati a seconda delle loro caratteristiche: amauri pur segnando pochissimo s'è rivelato utile nell'ammortizzazione del palloni e nel gioco di sponda spalle alla porta. Quagliarella è stato sfruttato nelle sue caratteristiche migliori, il movimento e la finalizzazione nonchè l'inventiva e la tecnica di tiro. Ventura in questo ruolo tuttavia preferisce giocatori che abbinino la tecnica alla velocità all'attacco allo spazio, ideali per il gioco in transizione, alla luce di questo si capisce come mai Ventura abbia provato quando possibile un giocatore come Martinez. E' probabile che dopo il mercato estivo si aggiunga in rosa un attaccante con queste caratteristiche.
Rischio esonero:
Percentuali di esonero sotto zero, ventura è il top player del torino non si muove.
Come potrebbe andare il campionato:
Il Toro si distingue per colpi di altissimo livello sotto il punto di vista dell' "utilità" tattica, in relazione a quello che chiede/vuole Ventura. Perso Darmian con un colpo da 18 milioni, grandissima plusvalenza ai livelli di Cerci-Immobile, copre il ruolo di esterno "venturiano" con l'accoppiata Zappacosta+Avelar. Conferma Benassi e acquista Baselli, due dei centrocampisti più talentuosi dell'Under 21, e completa il reparto con acquah ed Obi centrocampisti affidabili dal punto di vista del rendimento e della prestanza atletica. Ottimo mercato del Torino che potrebbe rivelarsi una delle "sorprese" del campionato, relativamente parlando perchè Ventura è abituato a queste imprese ed il Torino si conferma da un paio di stagioni una delle migliori squadre su cui fare affidamento.
Moduli utilizzati:
Sinisa preferisce impostare la squadra con il 433, o meglio 451, ma si sono viste variazioni specialmente della gestione dei 3 mediani che a volte son stati schierati a triangolo "rovesciato" con 2 mediani+un trequartista, formando una sorta di 4231. Mihajlovic nella Sampdoria ha anche utilizzato il rombo ed in alcune partite, complici defezioni e anche caratteristiche dell'avversario, è passato alla difesa con 3 centrali schierandosi con il 532(esempio Sampdoria-Fiorentina).
Quest'anno c'è la possibilità che adotti il tanto amato modulo presidenziale 4-3-1-2
Mihajlovic ha confermato, in conferenza stampa, che il modulo di base sarà il rombo (4312), senza escludere variazioni specie a partita in corso (penso si riferisca al 4231)
Tipo di gioco:
Si potrebbe pensare che Mihajlovic sia un allenatore-sergente di ferro, l'impressione infatti è quella ma in realtà il Mister delega molti compiti al suo staff lasciando molta libertà professionale, e la gestione della squadra è più a livello inglese-manageriale. Uno dei collaboratori che più s'è messo in luce è sicuramente Emilio De Leo il tattico di Mihajlovic e "match-analyser", che ha introdotto diverse novità tattiche nell'analisi e raccolta dati. “La Sampdoria basa il suo gioco su un paio di principi cardine: dopo aver recuperato palla ci deve essere una giocata semplice e la squadra si deve aprire per sfruttare l’ampiezza del campo. In caso di perdita della palla, si cerca immediatamente di riconquistarla muovendosi in avanti e mai scappando indietro”.
Per capire il tipo di gioco di Mihajlovic basta analizzare un paio di dati: la sampdoria ha una media del 46% di possesso palla medio, una delle peggiori della serie A(dietro Cagliari, Milan, Inter, Torino, Genoa, Empoli, etc) ed è una delle peggiori squadre per presenza nella trequarti avversaria, ma risulta tra le prime squadre del campionato per la media di passaggi riusciti e pericolosità.
Questo significa che la Sampdoria è una squadra che attacca "poco" e che preferisce attendere nella propria 3/4 per poi recuperare palla e verticalizzare. I 3 centrocampisti rimangono molto distanti tra loro in fase di impostazione e questo non aiuta di certo una circolazione bassa, ma questo aspetto è intenzionale perchè il Mister non vuole avanzare mediante palleggio corto. Le posizioni dei centrocampisti non sono fisse durante il match ma cambiano in continuazione(per cui l'interno sx lo vedremo sul centrodx, il mediano avanzare, e così via).
Vien da sè che molti si chiederanno come la Samp è riuscita a segnare così tanto pur avendo poco possesso palla e poca presenza nella trequarti avversaria. Il nocciolo sta proprio nel vecchio e caro contropiede, nel calcio moderno ribattezzato come transizione, fase curata molto da Mihajlovic ed in effetti gran parte dei goal sono avvenuti in ripartenza bassa (con passaggi rasoterra) o alta con lanci nello spazio per i vari Gabbiadini-Eder-Muriel o sull'uomo per l'ammortizzatore Okaka. Okaka è stato un giocatore fondamentale e l'attaccante in serie a che ha tirato meno in porta in relazione ai minuti giocati, il dato è soprendente ma fa capire cosa chiedeva mihajlovic alla sua punta centrale. D'altro canto Okaka è il miglior attaccante del campionato per duelli aerei vinti, e la Sampdoria in generale la seconda squadra in Serie A per duelli vinti in attacco, e la quarta squadra per falli totali commessi. Questo aspetto della fallosità è dovuto all'atteggiamento aggressivo di squadra una volta perso il pallone, e gli attaccanti con Mihajlovic fanno un grande lavoro tattico e sono i primi a pressare e "scappare" in avanti in zona palla, una volta perso il possesso della stessa. Quando questo meccanismo, del pressing in avanti, non è riuscito o non è stato attuato, e per alcuni motivi la squadra è scappata all'indietro sono arrivate occasioni pericolose e i goal degli avversari.
L'impressione comunque dal punto di vista del non possesso è che mihajlovic sappia dare solidità alle proprie squadre e infonda spirito di sacrificio a tutti i giocatori, compreso l'attaccante che non è il finalizzatore ma gioca per gli altri, la squadra è corta e compatta ed aggressiva in tutti i suoi 10 in campo. Mihajlovic è un allenatore che sa dare identità alle proprie squadre, pur avendo dei limiti o comunque poche idee nella gestione del possesso palla(che ripetiamo non è mai ragionato-ricercato).
Giocatori più sostituiti:
Non ci sono percentuali altissime per determinati ruoli. Comunque tra i più sostituiti ci sono i giocatori che si sacrificano maggiormente e che quindi consumano maggiore energia.
Ruoli e reparti chiave:
- Il simbolo dello spirito di Mihajlovic lo riassume il comportamento di un giocatore come Eder. Grandissimo talento e tecnica, ma era un intoccabile non tanto per questi motivi ma per l'abnegazione e il sacrificio in non possesso palla e la generosità nel recuperare spazio alle sue spalle venendo spesso a fare l'esterno classico di centrocampo con le relative scalate e diagonali.
Secondo voi Menez potrebbe fare questo lavoro? E' un giocatore che si sacrifica e soprattutto che si inserisce in un contesto di squadra o è troppo anarchico e solista? Io ritengo che parlando di Menez parliamo di un giocatore di estremo talento ma troppo solista per piacere a Mihajlovic, quindi o Sinisa scende ad un compromesso o il fuoriclasse francese cambia modo di giocare non tanto in possesso palla ma nella fase di non possesso.
- In una squadra in cui tutti devono saper difendere è chiaro che tutti devono anche saper attaccare, in una frase random che dicono tutti gli allenatori "tutti devono saper fare tutto" ed anche ai difensori viene chiesto di giocare il pallone con personalità, senza timore di sbagliare il lancio o di mandare la palla in tribuna. Per Mihajlovic il difensore deve saper verticalizzare in questo caso al Milan qualche elemento che abbia un buon calcio c'è, e potrebbe rivelarsi inaspettatamente utile. Nella Sampdoria un ragazzino come Romagnoli è quello che si è distinto meglio nel ruolo di cercare con frequenza il passaggio difficile, ed infatti la sua personale statistiche che riguarda la precisione di passaggi è la più bassa tra i difensori centrali sampdoriani(solo il 76%). D'altro canto però è stato il miglior difensore dell'annata blucerchiata. La squadra di Mihajlovic è la settima squadra del campionato per numero di lanci lunghi effettuati a partita.
- Le squadre di Mihajlovic si sono sempre distinte per la capacità nella gestione dei calci da fermo a favore ed anche quest'anno si è confermato questo trend, con la Sampdoria quarta squadra del campionato per numero di realizzazioni su calci da fermo e seconda nelle signature da calcio d'angolo. E' chiaro che la realizzazione di schemi dipende sopratutto dalla capacità di calcio di chi li batte, infatti alla sampdoria la media si è abbassata da quando Gabbiadini è passato al Napoli. Un problema del milan storico, ma sopratutto degli ultimi anni, è stata la gestione dei calci da fermo. Con Mihajlovic, a patto di poter contare su un tiratore di qualità(quest'anno al Milan è mancato Montolivo), questo dato potrebbe migliorare. C'è da dire che il problema più grave del Milan non è stato tanto quello dei calci da fermo a favore, la è stato in parte ma passa in secondo piano rispetto alla gestione delle palle inattive a sfavore.
Riassumendo, la filosofia di Mihajlovic si riassume con pochi concetti: pochi goal subiti, sacrificio(anche delle punte), fisicità ed aggressività, verticalizzazioni improvvise e transizioni, pochi tiri in porta ma un indice di pericolosità elevato. La squadra di Inzaghi aveva una impostazione remissiva e puntava anch'essa alla transizione. Il problema è che non aveva idee nella gestione della ripartenza e si affidava quando andava bene ai colpi dei singoli(sopratuttto Menez). Di positivo c'è l'abitudine del Milan a giocare bassi ed in questo aspetto Mihajlovic parte avvantaggiato nella didattica e nella trasmissione dei principi di gioco. Se la squadra assorbe bene i concetti probabilmente parliamo di una possibile sorpresa dei giocatori del reparto arretrato, con un salto di qualità importante.
Rischio esonero:
Sinisa dal mio punto di vista ha un'indice basso di esonero .
- Il Milan quest'anno ha già tre allenatori sotto contratto e difficilmente può far peggio del suo predecessore.
- Ha personalità e un carattere forte e saprà convivere anche con la figura "pesante" di Berlusconi. Inoltre saprà farsi rispettare dallo spogliatoio.
- L'ambiente è fiducioso. Quindi non si partità con lo scetticismo dell'ambiente/tifosi che potrebbe portare a contestazioni ai primi problemi.
Come potrebbe andare il campionato:
L'acquisto migliore del Milan targato 2015-16 è senza dubbio Sinisa Mihajlovic, che pur non essendo a mio parere un grandissimo allenatore è comunque un bell'upgrade rispetto al suo predecessore. Perchè il problema più grande del milan, l'anno scorso, è stato sicuramente Inzaghi ovvero un allenatore incapace di dare idee e principi di gioco, sempre in confusione ed incapace di gestire il gruppo. Il Milan 2014-15 era una squadra con molti difetti a livello di rosa, sicuramente, ma di certo sulla carta poteva garantire risultati migliori di quelli ottenuti con Inzaghi. Il cambiamento di tecnico è importante perchè ripeto pur essendo probabilmente sopravvalutato Mihajlovic, è comunque un allenatore con grande cultura del lavoro, carismatico e che trasmette grinta, anche piuttosto bacchettone e martellante. Le linee guida dal punto di vista tattico espresse dallo stesso Mihajlovic sono difesa a 4, centrocampo a rombo e due punte(i nuovi acquisti Bacca-Luis Adriano, con il primo con caratteristiche da vero centroavanti ed il secondo che può giocare anche più dietro), con Bonaventura che per caratteristiche si avvicina meglio al profilo del 3/4ista di Mihalovic. Azzardando un trio di centrocampo non avrei dubbi nel dire montolivo-De Jong-Bertolacci, i più adatti a interpretare il ruolo in cui Miha vuole continue rotazioni interne, dinamismo, copertura di ampie fette di campo e soprattutto precisione dei passaggi in verticale. Proprio perchè Miha vuole "allungare" le squadre avversarie(con attaccanti che scattano in profondità, e trequartista tra le linee) , le distanza aumentano e deve aumentare la precisione nei passaggi. L'unico reparto con poche novità e la difesa ma sulla carta, a differenza di molti io credo che il Milan abbia buoni giocatori che dovrebbero comunque giovare dell'atteggiamento abbastanza "guardingo" di Mihajlovic.