Gieck77 ha scritto:Come gia detto il termine "negro" (totalmente inaccettabile) non è mai stato usato quindi cerca di evitare di usarlo nei tuoi discorsi per favore. Ora sul fatto di indicare come "ragazzo nero" l'assistente sia sicuramente poco professionale non ci sono dubbi, ma (da come la vedo io che non ho assolutamente la verità in mano) la vedo come una semplice indicazione di una caratteristica peculiare (come ad esempio il ragazzo biondo o alto per dire). Sull'indicare un bianco come "ragazzo bianco" ti posso dire che in questo contesto non avrebbe senso non essendo una caratteristica peculiare nel gruppo di persone ma per esempio in un contesto dove sia caratterizzante per indicare una persona in mezzo a un gruppo di diversa etnia non lo vedrei come un'offesa razzista personalmente. Su quello che dice la gazzetta non posso commentare non avendo visto o sentito niente a riguardo, però qualora fosse vero sarebbe assolutamente gravissimo e da condannare. Al momento commento l'episodio tanto discusso e basta.superpalem ha scritto:No ragazzi però il problema è un altro: già il solo definire una persona il “ragazzo negro” è inammissibile. Si sarebbe rivolto all’allenatore chiamandolo “il tizio bianco”? È proprio questo tipo di discriminazione razzistica strisciante, poco evidente, subdola che io trovo molto violenta, perché il razzista esplicito è molto più facile da contrastare nella sua ignoranza. Episodi come questo non possono essere tollerati, specialmente in un momento storico di nazionalismi risorgenti, e specialmente in ambito sportivo.
Cito la gazzetta: “ ci sarebbero anche delle registrazioni che inchiodano pesantemente Coltescu, a quanto pare ripreso più volte a rivolgere frasi ed espressioni denigratorie nei confronti di alcuni giocatori del Basaksehir. Il termine "negro" indirizzato a Webo pare sia stato solo l’ultima offesa che ha fatto esplodere la panchina turca e che rischia di mettere fine alla carriera arbitrale di Coltescu, che a fine gara è stato prelevato dai commissari Uefa e portato in albergo senza poter incrociare giocatori o giornalisti.”
Io non parlo il rumeno ma ha detto"negru". Ti puoi rivolgere al vice allenatore appunto come "vice allenatore", e non usando caratteri somatici per definirlo, anche perchè sappiamo benissimo la connotazione negativa che assumono quando certi termini vengono utilizzati , sempre, in qualsiasi contesto. E' proprio di questa mentalità volta sempre a minimizzare che dobbiamo liberarci. Tunon puoi dire "il nero" sta facendo questo o quest'altro...ma di cosa stiamo parliando? In inglese si chiama "routine violence", non saprei bene come tradurlo in italiano ma fa riferimento a piccole forme discriminatorie quotidiane, verbali e non, che vengono commesse nella pratica quotidiana contro minoranze di qualsiasi tipo, dal parcheggiare sul marciapiede al giustificare la violenza della polizia alle manifestazioni (tanto sono zecche dei centri sociali). Sono uno storico coloniale e postcoloniale con focus sulla "razza", il controllo razziale nelle società coloniali e la storia dei diritti umani, so di cosa parlo.