C'è impossibilità
nel vetro opaco che rimanda
immagini sbiadite,
vecchi fogli di giornale
letti, usati e riletti
quando i caratteri confusi
trasformano parole casuali
in chissà cosa.
Un viale scarnificato
dall'ennesimo autunno
già raggrinzito,
i passi sulle foglie
sono bestemmie silenti,
le luci basse
sono occhi stanchi.
I desideri imposti
sono i più difficili
da dissinescare
e la bellezza
sembra crescere
soltanto su quei faggi
spettinati nell'orrendo crepuscolo
che ci abbraccia.